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40 anni dalla scomparsa di Emanuela Orlandi: le tappe della vicenda

Dal rapimento il 22 giugno 1983 alle piste seguite che portarono negli anni ad Ali Agça, allo Ior di Marcinkus, alla Banda della Magliana fino alle recenti novità di oggi. Un mistero senza fine

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Ansa
Emanuela Orlandi (Roma, 14 gennaio 1968) scomparsa all'età di 15 anni e mai più ritrovata

Il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi tiene in sospeso l'Italia dal 22 giugno del 1983, da quando cioè la quindicenne cittadina vaticana non è più tornata a casa. Nel corso del tempo sono state molte le ipotesi e le teorie più o meno fantasiose che hanno collegato il mistero Orlandi prima all'attentato a Giovanni Paolo II, poi alla banda della Magliana e allo Ior infine a casi di pedofilia.

Di questi giorni l'ultima novità: documenti (di cui deve essere ancora provata l'attendibilità) alla base di di un libro del giornalista dell'Espresso Emiliano Fittipaldi che ne dimostrerebbero l'essere in vita almeno fino al 1997. Ecco dunque le tappe principali della cronistoria di uno dei gialli più intricati della storia italiana.

22 giugno 1983 - la scomparsa

Emanuela Orlandi, 15 anni, figlia di un funzionario del Vaticano, non fa rientro a casa dopo la lezione pomeridiana di musica. Sono le ore 19,00. L'ultima persona con cui ha un contatto telefonico è la sorella con la quale parla di una proposta di lavoro come promotrice di cosmetici per conto dell'atelier delle Sorelle Fontana che le sarebbe stato offerto quel giorno.

23 giugno 1983

Il padre di Emanuela formalizza la denuncia di scomparsa al commissariato "Trevi". Partono le ricerche.

25 giugno 1983

A casa della famiglia Orlandi giungono le prime telefonate di segnalazione. Tra le molte inattendibili, giunse anche quella del sedicenne Pierluigi, che sosteneva di aver incontrato Emanuela a Campo dei Fiori nel ruolo di promotrice di cosmetici. Fu tenuto in considerazione in quanto la descrizione della ragazza pareva molto dettagliata. Tre giorni dopo fu la volta di tale Mario, titolare di un bar sul tragitto che Emanuela percorreva quasi quotidianamente il quale sosteneva che la giovane gli avesse confidato l'intenzione di allontanarsi volontariamente dalla famiglia. L'ipotesi si rivelerà priva di fondamento.

Contemporaneamente il cugino degli Orlandi e agente del Sismi Giulio Gangi si mette sul tracce dei testimoni che avrebbero visto Emanuela parlare nei pressi del Senato con un uomo sceso da una Bmw verde. Rintracciata le vettura, Gangi entra in contatto in un residence con una misteriosa donna che lo congeda freddamente. Poco dopo Gangi scopre che i superiori sono stati avvisati delle sue indagini. Gangi sarà allontanato dal caso ed epurato dai superiori dieci anni dopo i fatti.

5 luglio 1983

Giunge alla Sala Stampa vaticana la prima telefonata di un uomo con accento anglosassone chiamato L'Amerikano. Sostiene per la prima volta il legame tra il rapimento Orlandi e l'attentato a Giovanni Paolo II. La ragazza sarebbe nelle mani dei "Lupi Grigi" per essere scambiata con l'attentatore del Pontefice Ali Agça. Le 16 telefonate anonime non troveranno mai un riscontro reale nelle piste degli inquirenti.

1995

Dai rapporti dell'allora vicecapo del Sisde Vincenzo Parisi emergerebbe la figura di PaulMarcinkus, all'epoca presidente dello Ior, la banca vaticana legata alla vicenda del crack del Banco Ambrosiano e dell'omicidio di Roberto Calvi.

2005

Emerge la pista che legherebbe il rapimento Orlandi alla Banda della Magliana. La ragazza sarebbe stata rapita per ordine di Renato De Pedis, uno dei capi dell'organizzazione criminale su ordine del cardinale Marcinkus. Questa pista sarà indicata dalle testimonianze di Sabrina Minardi, ex moglie del calciatore Bruno Giordano la quale ebbe una relazione proprio con De Pedis. Secondo le testimonianze (rese poco affidabili dalla sua dipendenza dalla cocaina) la Minardi avrebbe confermato il coinvolgimento di De Pedis come esecutore e di Marcinkus come mandante. Emanuela non sarebbe stata uccisa subito bensì rinchiusa nei sotterranei di un appartamento del quartiere Monteverde Nuovo. Attendibile fu l'indicazione della Minardi che portò al ritrovamento della Bmw usata per il trasferimento della Orlandi, appartenuta a due personaggi effettivamente legati alla Banda della Magliana e al caso Calvi.

2011

Antonio Mancini, criminale pentito della banda della Magliana conferma ai giornalisti il coinvolgimento della banda, che avrebbe rapito Emanuela per ricattare lo Ior di Marcinkus in quanto reo di avere "bruciato" soldi delle attività illecite dell'organizzazione criminale nel crack del Banco Ambrosiano. Il fatto che De Pedis sia stato seppellito nella basilica di Sant'Apoliinare dimostrerebbe il ruolo di mediatore che il capo della banda ebbe nella restituzione del denaro del Banco Ambrosiano.

2012

È la volta della pista della pedofilia, aperta dal capo degli esorcisti americani Gabriele Amorth. Il prelato sostenne che Emanuela sarebbe stata coinvolta in un giro di festini a base di droga e sesso organizzati in Vaticano che avrebbero riguardato laici e prelati altolocati. Sarebbe rimasta uccisa accidentalmente ed il suo cadavere occultato.

2014

Legata al caso Vatileaks è la vicenda della cassaforte svaligiata in Vaticano il 30 marzo contenente documenti amministrativi relativi alle spese dell'Apsa (Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica). Poco dopo il furto i documenti della cassaforte saranno restituiti in un plico.

Settembre 2017

Inizia a farsi strada l'ipotesi che Emanuela Orlandi sia rimasta in vita almeno sino al 1997, in quanto uno dei documenti amministrativi stilati in quell'anno fa specifica menzione alle spese sostenute per le "attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi".

Luglio 2019

Il cimitero teutonico
L'11 luglio 2019 si effettua un'ulteriore ispezione ma stavolta in Vaticano, in due tombe del Cimitero Teutonico, quelle delle principesse Sofia di Hohenlohe-Waldenburg-Bartenstein e Carlotta Federica di Meclemburgo-Schwerin. Al loro interno non vengono però rinvenuti resti umani; tuttavia, nell'adiacente edificio che ospita il Collegio Teutonico, è stata individuata una grande quantità di ossa umane, che raccolte in ventisei sacchi. Gli accertamenti hanno escluso la presenza dei resti di Emanuela tra i reperti. Prima di Natale, è arrivata la proposta di legge per l'avvio di una commissione di inchiesta parlamentare.

2022

La serie Vatican Girl
Attraverso una serie di testimonianze inedite e i filmati originali dell'epoca, Vatican Girl ricostruisce, infatti, i retroscena più inquietanti della scomparsa di Emanuela Orlandi, dando voce alla famiglia e, soprattutto, a dei testimoni che non avevano mai parlato prima.

2023

Il Vaticano apre le indagini
Il 9 gennaio 2023, per volere di papa Francesco, il promotore di giustizia vaticano Alessandro Diddi e la gendarmeria aprono ufficialmente per la prima volta le indagini a distanza di quasi quarant'anni dalla scomparsa di Emanuela. Con l'apertura dell'inchiesta, sono state rinnovate le richieste affinché vengano sentite per la prima volta alcune persone, ancora in vita, che potrebbero fornire un contributo importante alle indagini, tra cui la compagna di scuola di musica che si trovava con Emanuela il pomeriggio del rapimento, e il cardinale Giovanni Lajolo che, in quell'anno, ricopriva un importante ruolo diplomatico presso la Santa Sede.L'11 aprile Pietro Orlandi, accompagnato dall'avvocato Laura Sgrò, incontra per la prima volta in Vaticano il promotore di giustizia Alessandro Diddi, verbalizzando la sua testimonianza e presentando le relative informazioni da lui raccolte nel corso degli anni, nonché una lista di nomi da interrogare.

La riapertura dell'inchiesta in Italia
Il 15 maggio 2023 la Procura di Roma apre la terza inchiesta sul caso Orlandi, assicurando che l'indagine della magistratura italiana si svolgerà in collaborazione con la già avviata inchiesta vaticana di Diddi.
Nulla di fatto ancora per la commissione d’inchiesta

Il 20 giugno c’è stato un nuovo rinvio per la Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, tornati all’esame della prima Commissione Affari Costituzionali del Senato. La decisione e l'eventuale voto degli emendamenti presentati, relativi alla durata della Commissione, è slittato di una settimana.

Il 21 giugno la procura generale del Vaticano invia tutti gli atti alla Procura di Milano

"In merito alla vicenda di Emanuela Orlandi, nei mesi scorsi questo ufficio ha raccolto tutte le evidenze reperibili nelle strutture del Vaticano e della Santa Sede, anche cercandone attestazione tramite conversazioni con le persone responsabili di alcuni uffici all'epoca dei fatti.

Ha proceduto all'esame del materiale confermando alcune piste di indagine meritevoli di ulteriore approfondimento e trasmettendo tutta la relativa documentazione, nelle scorse settimane, alla procura di Roma, perché questa possa prenderne visione e procedere nella direzione che ritiene più opportuna".Per saperne di più

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