Ecco la supermarijuana, è 400 volte più potente
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Ecco la supermarijuana, è 400 volte più potente

Sequestrata a Napoli. Le piante vengono "stressate" per produrre una maggiore concentrazione di principio attivo

"Supermarijuana". Così l’hanno soprannominata i militari del Laboratorio Analisi Sostanze dell'Arma dei Carabinieri dopo aver analizzato una dose sequestrata, nei giorni scorsi, nel rione Traiano, alla periferia est di Napoli.

Il test fatto sul posto con il reagente per cannabinoidi, infatti, ha evidenziato un risultato molto diverso dal solito: il 400% in più di principio attivo (THC) rispetto a quello normalmente presente in una dose di marijuana.

“Purtroppo sta diventando la normalità. Nei nostri laboratori stiamo assistendo quotidianamente ad una continua e rapida evoluzione dei dosaggi del THC- spiega a Panorama.it, il capitano Fabiana Di Rosa del RaCis dell’Arma dei Carabinieri - già nel 2005 e nel 2006 avevamo riscontrato un aumento del 20% del principio attivo rispetto a quello del 3-4%”

In che modo gli spacciatori possono "moltiplicare" il principio attivo e quali possono essere le conseguenze sui consumatori?
Il risultato può essere determinato da una selezione particolare di piante probabilmente trattate in fase di coltivazione oppure dal metodo stesso di coltivazione. Mi spiego meglio. Talvolta per poter amplificare la concentrazione di THC, del principio attivo, basta solo “stressare” la pianta attraverso una esposizione calcolata di ore di luce e di buio e con un accurato e calcolato dosaggio di concimi e acqua. In questo modo si può ottenere una maggiore produzione di principio attivo.

Ma il produttore-spacciatore riesce a calcolare la concentrazione del THC?
No, spesso neppure gli spacciatori sono a conoscenza del valore reale contenuto all’interno di una dose di marijuana. Alcuni possono accreditargli un certo valore, semplicemente perchè quella partita di marijuana è stata oggetto di una coltivazione particolare e più accurata. Ma spesso non riescono a capire veramente le potenzialità di quelle dosi.

Appunto. E quali possono essere le conseguenze sui consumatori?
Difficilissimo da poter dire. Sicuramente con queste dosi, il soggetto che va a consumare uno spinello è convinto di farsi una dose ma con la concentrazione elevata di principio attivo, è come se ne fumasse 20 o di più. Con, ovviamente, tutte quelle che possono essere le conseguenze immaginabili. Non solo. Dobbiamo sempre ricordare che spesso chi fa uso di queste droghe le associa anche ad alcool oppure ad altre sostanze stupefacenti.

Capitano, quali sono le droghe più consumate dai giovani?
Al primo posto rimangono sempre i derivati della cannabis. Al secondo posto c’è la cocaina. Purtroppo stiamo assistendo ad un continuo proliferare delle droghe sintetiche che vengono commercializzate sul web. Solo nello scorso anno, nel 2014, sono state individuate, analizzate e inserite nell’elenco delle sostanze proibite del Ministero della Salute, 100 nuovi principi attivi di droghe sintetiche. Ma questo è un mercato estremamente pericoloso sia per le stesse sostanze che per il modus utilizzato per lo spaccio, ovvero, internet. Purtroppo i produttori, una volta individuato il principio attivo e schedato presso il Ministero, modificano immediatamente la molecola e reimmettono sul mercato nuove droghe sempre più potenti, sempre più difficili da intercettare e con effetti dirompenti e catastrofici sugli esseri umani. Basta solo pensare che vi sono droghe sintetiche i cui effetti sono simili a quelli prodotti, ad esempio, dalla cocaina. E' dunque facile immaginare che tipo di confusione possono generare, nel caso di un intervento d’emergenza, nel personale sanitario. C’è il rischio che il soggetto venga curato per l’assunzione di cocaina e in realtà quei medicinali possono diventare letali interagendo con i principi attivi delle droghe sitentiche.

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Nadia Francalacci