Dieci libri che fanno bene all’anima
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Dieci libri che fanno bene all’anima

Per trovare conforto, nutrire la speranza, sognare avventure e tornare a viaggiare.

Quando vedi in spiaggia, nella controra bollente, una signora sdraiata su un'amaca al sole che invece di attovagliarsi legge vorace Furore di John Steinbeck, ti fai qualche domanda. Il romanzo simbolo della Grande depressione americana, un tomone che racconta il lungo e doloroso viaggio della famiglia Joad tra polvere e fame non è proprio una lettura da ombrellone. Ma forse in questo momento abbiamo bisogno di qualcosa di più del maxi blocco di cruciverba. Le risposte le ha l'Aie, l'associazione italiana editori, che ha visto dopo il lockdown il settore dei libri riprendersi rapidamente, con punte nelle vendite dall'inizio di giugno del più 2,5%. Risultati che si vedevano solo a Natale. Il libro ce l'ha fatta. Forse perché «leggere è prima di tutto un grande piacere, come il sesso, e bisogna farlo capire ai giovani», come ha detto lo scrittore spagnolo Javier Cercas. Ora anche studi scientifici iniziano a sottolineare come un libro allunghi la vita e abbia un effetto positivo sull'equilibrio psicologico. Abbiamo riscoperto come in molte di quelle pagine possiamo trovare il conforto, la speranza, il futuro che da soli ancora non riusciamo a vedere. È questo il filo rosso dei 10 libri che abbiamo scelto per voi. Sembrano alquanto diversi tra loro: dalla romantica storia di una guardiana di cimitero alle feroci uccisioni di criminali efferati fino a un divertente reportage sulla Silicon Valley. Eppure questi scrittori hanno saputo guardare oltre il buio. In modo diverso tutti rispondono all'idea di Antoine de Saint-Exupéry per cui «l'importante non è prevedere il futuro, ma renderlo possibile». E per chi invece preferisce ascoltare più che leggere abbiamo dedicato una sezione ai podcast, sempre più presenti e con un pubblico in forte ascesa. A questo punto basterà chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dalle parole.


1. Roma violenta

Roma, una «spietata lupa a tre teste», emerge con tutta la sua potenza distruttiva dalle pagine di Aurelio Picca. Crude e melanconiche. È la storia di Laudovino De Sanctis, Lallo lo Zoppo, feroce criminale romano e amico di Alfredo, il protagonista, quando lui era solo un ragazzino. Un'attrazione morbosa in quegli anni di crudeli uccisioni. Dalla rapina alle Poste in Piazza dei Caprettari, dove perse la vita l'agente Giuseppe Marsichella, al tragico rapimento del re del caffè Giovanni Palombini nell'81. E poi i night, il Califfo e le sue narici rifatte, la nostalgia canaglia per un mondo criminale che aveva ancora le sue regole. Picca racconta una Roma ormai dissolta, una città che oggi ha perso l'anima. La stessa che lo scrittore vede in questa classe politica: «Conte è attento a sistemare la tinta dei capelli e sotto la lingua pare che inghiotta le parole». Se vi abbandonerete all'Ellroy de' noantri, non riuscirete a tornare alla cofana di insalata di riso prima di essere arrivati all'ultima riga.

Il più grande criminale di Roma è stato amico mio di Aurelio Picca. Bompiani, 256 pp., 16 euro.


2. Per chi vorrebbe una vita come Steve McQueen

Una delle sei novelle che compongono l'ultimo lavoro del maestro del crime internazionale (Il potere del cane, il suo libro cult), dal titolo Lo zoo di San Diego, secondo Stephen King ha il migliore incipit di sempre: «Nessuno sa come ha fatto lo scimpanzè a prendere la pistola». Spiazzante, umoristico, crudo, sconvolgente. Corruzione e vendetta, perdita e tradimento, un'America spezzata che da tempo ormai ha abbandonato il suo «dream». Una prosa torrenziale, apocalittica, nelle pagine di Winslow è difficile separare i buoni dai cattivi. Echi di Raymond Chandler, Elmore Leonard in questi racconti brevi che fotografano senza filtri un mondo ormai a pezzi. Adrenalinico, vorace, spietato e insieme profondamente umano. Come quando Eva, che smista le chiamate del Pronto intervento di New Orleans, scopre in diretta l'atroce morte di suo figlio poliziotto. E ordina all'altro figlio, pure lui in polizia, di sterminare gli assassini: «Uccidili tutti e falli soffrire». Pura tragedia greca. Ve lo berrete più veloce di uno spritz.

Broken di Don Winslow. HarperCollins, 544 pp., 20 euro.


3. Essere amabili è tutta salute

L'incontro tra una scienziata di Harvard, di origini italiane, epidemiologa e tra i massimi esperti mondiale di genetica del cancro, e Lumera, autore bestseller e riferimento internazionale nelle scienze del benessere e della meditazione, ha messo a frutto un metodo rivoluzionario per vivere meglio, in salute e più a lungo. Sei scelte quotidiane per aiutarci a contrastare processi antinfiammatori e invecchiamento, per capire che 120 minuti alla settimana trascorsi nel verde aumentano gli indicatori di buona salute, così come perdonare l'imperdonabile. Tutto parte dalla nostra consapevolezza: siamo noi che decidiamo di essere felice, gentili, grati. Un percorso per capire il potere della mente sui geni. Per renderci conto che la gentilezza è una strategia educativa utile alla sopravvivenza. Da leggere per essere pronti ad affrontare l'autunno, qualunque cosa ci aspetti.

Biologia della gentilezza di Daniel Lumera e Immaculata De Vivo. Mondadori, 360 pp., 20 euro.


4. Giovinezze perdute e dorate

Da anni l'isola di Idra è il buen ritiro di artisti, sofisticati intellettuali, jeunesse dorée. Qui il tycoon Dakis Joannou ha la sua Deste Foundation per l'arte contemporanea e qui si svolge il romanzo di Lawrence Osborne. Aperitivi in terrazza, party alcolici, escursioni a bordo degli yacht. Tutto sembra normale e noioso per le ventenni Naomi e Sam. L'una, perennemente scontenta
di sé, ha perso il lavoro in uno studio legale londinese, e a malincuore è ospite del padre e della seconda moglie nella villa di famiglia. L'altra, newyorkese e bellissima, già conta i giorni che la separano dalla partenza. Un mondo ovattato, un'estate lontana dalla vita reale. Finché sulla scena non irrompe Faoud, un giovane migrante. Naomi escogita un piano per aiutarlo, mossa da un altruismo non disinteressato.Come già in Bangkok, i protagonisti vivono un'egoista vacuità. Ma Faoud ha troppo da perdere, così tutto precipita. E non ci sarà redenzione per chi è «inconsapevole delle complessità della coscienza».

L'estate dei fantasmi di Lawrence Osborne. Adelphi, 285 pp., 19 euro.


5. Reportage dal Paese più bello del mondo

Italia, o come la definiva Dante: «Il giardino dell'Impero». Nella nostra estate italiana il libro di Cuniberto, professore di Estetica all'Università di Perugia, ci fa viaggiare lungo questo giardino. Dai silenziosi laghi alpini ai misteri sabaudi fino ai cieli bolognesi, con quell'azzurro tenue delle foto di Luigi Ghirri. E poi chiese sconosciute che racchiudono pale di enigmatiche Madonne, monasteri isolati e uliveti antichi. Venezia labirintica e piena di reliquie, con le sue altane, le piccole mansarde chiuse da scuri di legno vecchissimo e i camini dalle forme più strane. L'«Umbria felix» e la Sardegna meno conosciuta. Fino alle pagine del grande critico Bernard Berenson sulla Sicilia. Un moderno Grand Tour dove ritroviamo le parole di Lord Byron, la lezione del Viaggio in Italia di Guido Ceronetti e quella di Guido Piovene, che meglio di tutti seppe fotografare le contraddizioni del nostro boom economico. Scopriremo così di non conoscere veramente il bel Paese e solo gli stolti rimpiangeranno di non essere altrove quest'estate.

Viaggio in italia di Flavio Cuniberto. Edizioni Neri Pozza 368 pp., 18 euro.


6. Rivivere attimi fuggenti

Nascosta tra i grattacieli, in una stradina di Tokyo, c'è una piccola caffetteria. Qui è possibile rivivere un momento del passato.
Ma ci sono regole ferree da rispettare: sedersi solo in un determinato tavolino, attendere la magica bevanda e risolvere il dilemma che nascondiamo nel cuore in uno spazio di tempo molto breve. Finché il caffè è caldo. È difficile decidere se ritornare ad aprire vecchie ferite: si cimentano una coppia di fidanzati, una moglie che il malato di Alzheimer non riconosce più, due sorelle, una madre e una figlia. Fa paura trovarsi davanti ai nostri errori, ma sia chiaro: quel passato non può essere cambiato. Quando il caffè diventerà freddo come in un incantesimo, i protagonisti torneranno al presente e toccherà a loro decidere come andare avanti. Poetico e nostalgico come un film di Miyazaki, tenta di assolverci davanti ai rimpianti. Ma il dolore resta comunque. Dopo questi mesi d'angoscia è un balsamo per le nostre anime ferite.

Finché il caffè è caldo di Toshikazu Kawaguchi. Garzanti, 180 pp., 16 euro.


7. Per gli ultimi dei romantici

È il bestseller di questi mesi. Un successo incredibile. Perrin è la moglie del grande regista Claude Lelouch e il suo romanzo è un affresco corale dove il mondo dei vivi e dei morti s'intrecciano meravigliosamente per raccontare amori, tradimenti, passioni. Una Spoon River delicata. La protagonista si chiama Violette Toussaint e fa la guardiana di un cimitero in Borgogna. È solare, generosa, pulisce le lapidi, innaffia le piante, ascolta le storie di chi viene a trovare i suoi cari, si consola con bicchierini di porto. Un giorno arriva un poliziotto con una richiesta strana: la madre ha espresso la volontà di essere seppellita in quel lontano cimitero accanto a un uomo che lui non conosce. Niente sembra più vivace di questo luogo dove le lapidi nascondono segreti inconfessabili. Dove nulla è certo e forse, pensa Violette, neanche dell'eternità ci si può fidare. Siamo pronti per il film. Ma non leggetelo sotto l'ombrellone: si passa velocemente dalle lacrime alle risate. Il vostro vicino-distanziato potrebbe non capire tanta emotività.

Cambiare l'acqua ai fiori di Valérie Perrin. Edizioni e/o, 480 pp., 18 euro.


8. Nessuno nasce innocente

Il maestro, il Dostoevskij americano, non delude neanche questa volta. Siamo nel 1942, gli Stati Uniti sono entrati in guerra ufficialmente, la paura alimenta l'odio razziale. Un «cold case», un cadavere che riemerge in un parco di Los Angeles riporta a un misterioso colpo accaduto più di 10 anni prima, ma né la refurtiva né il colpevole sono mai stati trovati. Come lui dice a ogni sua presentazione dal vivo: «I miei sono libri per tutta la fottuta famiglia, se di cognome fate Manson». Un affresco wagneriano, una scrittura vorticosa, indiavolata. Per Alfredo Colitto, che l'ha tradotto, è stata davvero una tempesta. Non vi azzardate a pensare di trovarvi davanti a un thriller, Ellroy è molto di più: lussurioso, avido, i suoi infiniti personaggi sono maschere fragili e violente. Come l'America che nessuno scrittore meglio di lui conosce. Ha ricostruito la sua Storia in modo maniacale, ha scavato tra pieghe e viscere. Ha raccontato l'incubo privato delle politiche pubbliche. Se quest'anno ingrato vi ha regalato pure un'estate che è un annegato alla noia, lui saprà ricompensarvi.

Questa tempesta di James Ellroy. Einaudi, 885 pp., 24 euro.


9. Reportage da una stralunata Silicon Valley

Scriveva Oscar Wilde: «È strano, tutti quelli che si perdono prima o poi si ritrovano a San Francisco». E così è stato anche per Michele Masneri, che dalla Silicon Valley ci regala un divertentissimo e stralunato reportage, nato da una serie di articoli pubblicati su Il Foglio. Ecco la terra dove ancora tutto è possibile: tra feste dove ci si imbuca agli incontri con giovani e speranzosi startuppari che vivono in novelle comuni, casette minuscole e scomode (10 persone per due bagni) aspettando di creare app milionarie, scrittori famosi e tycoon dell'industria digitale. Dallo choc per l'elezione di Donald Trump a quello per il coronavirus, il racconto di come si vive oggi nella Bay area. Leggetelo per togliervi un dubbio di una certa consistenza: ma cosa resta davvero di questa new economy con cui ci hanno tormentato per anni?

Steve Jobs non abita più qui di Michele Masneri. Adelphi, 253 pp., 20 euro.


10. La banalità del male
Il grande scrittore spagnolo Javier Cercas, tradotto in 30 lingue nel mondo, si cimenta per la prima volta in un giallo dai contorni noir. Il risultato è strepitoso, tanto da aver vinto il prestigioso Premio Planeta. Chi ha commesso il cruento massacro dei coniugi Adell, famiglia in vista di una cittadina del sud della Catalogna? Tradotto magistralmente da Bruno Arpaia, è asciutto, viscerale, con un'ossatura da thriller e dialoghi serrati. In queste pagine niente è scontato. A indagare c'è un poliziotto dal nome di re magio, Melchor Marìn, un eroe suo malgrado, che sembra uscito dalle pagine del capolavoro di Victor Hugo. Perché per l'autore, e lo fa dire da uno dei protagonisti: «Non c'è nessun romanzo come I miserabili».Tanta roba, scorderete la movida in un batter d'occhio per scoprire che la giustizia può diventare la più grande delle ingiustizie. E che la pandemia in fondo non
ha cambiato le nostre anime. Come dice Cercas: «Gli umani commettono sempre gli stessi errori».

Terra Alta di Javier Cercas. Guanda, 375 pp., 19 euro

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Terry Marocco