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Ansa
Politica

Coronavirus, ecco le nuove misure in Italia

Dall'obbligo di mascherine al chiuso al distanziamento confermato con restrizioni per movida e viaggi: così il Governo prova a contenere il ritorno del Covid dal 14 luglio

L'esplosione di focolai in tutto il Paese e l'andamento non del tutto rassicurante della curva dei contagi ha convinto il Governo a varare norme ancora restrittive dal 14 luglio. Un passo obbligato, considerata la scadenza dei precedenti provvedimenti e la necessità di scrivere regole valide da subito, nella speranza di riuscire a convincere gli italiani che l'emergenza non è passata e che comportamenti non sicuri in vacanza e nella movida della città non possono essere tollerati perché rischiano di causare nuove accelerazioni nella diffusione del virus.

Ecco perché il ministro Speranza sta varando un pacchetto che lascia intatte le libertà di movimento conquistate faticosamente con la Fase 2 e la Fase 3 di uscita dal Coronavirus ma, allo stesso tempo, prova a mettere ordine nella giungla di provvedimenti che spesso cambia da regione a regione. L'esempio più calzante è quello dell'obbligo di indossare la mascherina all'aperto: rimane (per ora) solo in Lombardia e per molti è stato interpretato come un via libera al ritorno alla vecchia normalità. Nulla di più falso e pericoloso come anche gli scienziati che collaborano con Palazzo Chigi si affrettano a ripetere quasi quotidianamente.

QUANDO USARE LE MASCHERINE

Dal 14 luglio e almeno fino alla fine del mese di luglio le mascherine resteranno obbligatorie nei luoghi chiusi: uffici pubblici e privati, negozi, centri commerciali, mezzi di trasporto e qualsiasi situazione non all'aperto. Non è sufficiente avere con sé il presidio senza indossarlo del tutto o facendolo in maniera non completa, ad esempio lasciando libero il naso oppure portandolo all'orecchio. L'obbligo vige ovunque e non si prevedono allentamenti nemmeno nella prescrizione della cura dell'igiene delle mani, con l'utilizzo di disinfettante al momento dell'ingresso e dell'uscita.

L'obbligo di mascherina rimane anche all'esterno quando non sia possibile rispettare il distanziamento tra persone di almeno un metro. E' un passaggio fondamentale perché troppe immagini di queste settimane hanno mostrato gli italiani in vacanza o i giovani nelle piazze e nelle strade della movida senza mascherina e ammassati l'uno all'altro. La prescrizione di fatto obbliga a portare in giro il dispositivo di protezione pronto all'uso mentre cade l'obbligo, che rimaneva solo in Lombardia, di indossarlo comunque anche all'esterno.

COSA SUCCEDE AL RISTORANTE?

Gli obblighi restano ovviamente nei locali pubblici come bar e ristoranti. Un obbligo stringente per il personale che ci lavora (gestori, camerieri e addetti) ai quali è vietato togliersi la mascherina in qualsiasi momento della giornata e del servizio. I clienti, invece, dovranno indossarla in ogni fase in cui possano essere a contatto diretto o indiretto con altre persone: ad esempio nel momento dell'ordinazione, se fatta di persona, oppure quando ci si alza per andare in bagno o per recarsi alla cassa a pagare il conto.

Lo stesso vale per palestre, parrucchieri, centri estetici, musei, cinema e teatri. Nessun allentamento delle norme è previsto prima del 31 luglio perché l'andamento della curva epidemiologica non consente quanto era stato ottimisticamente preventivato in precedenza.

Qualche novità anche per chi viaggia in treno e aereo. Nel primo caso sarà possibile non rispettare il distanziamento di un metro se la poltrona sarà verticale e il modello di treno garantirà sistemi di aerazione rinnovati e adeguati (dunque i modelli moderni), mentre il Dpcm cancella il divieto di portare trolley a bordo quando si sale sull'aereo. Sarà la compagnia a decidere quali accettare e quali no in caso di sovraffollamento mentre eventuali capi di vestiario non indossati in cabina andranno chiusi in buste sigillate.

Sia sui treni che sugli aerei è stato stabilito che una mascherina ha una durata di 4 ore dopo le quali deve essere cambiata o, in alternativa, torna a scattare l'obbligo del distanziamento di almeno un metro.

STOP ALLE DISCOTECHE

Vittime della stretta sono le discoteche al chiuso e tutti quei locali e situazioni in cui non è possibile garantire in maniera ragionevole il distanziamento di almeno un metro e il controllo del rispetto delle prescrizioni. Rinviato, dunque, il via libera per i locali da ballo non all'aperto e per fiere e sagre che si dovevano svolgere a partire da metà luglio e che caratterizzano l'estate in molte regioni italiane.

Potranno essere le singole regioni ad autorizzarle aggirando il divieto fino al 31 luglio, appoggiandosi alla diversa curva epidemiologica che caratterizza l'Italia e che non è omogenea da zona a zona. Il Governo prevede, però, anche vigilanza rafforzata in tutte le situazioni potenzialmente a rischio e per chi non è in regola o non fa rispettare le norme (mascherine, distanziamento e igiene delle mani) scatteranno nuove multe e il rischio di chiusura e ritiro della licenza.

STOP ALL'INGRESSO IN ITALIA

Ultimo pilastro del Dpcm è la proroga del divieto di ingresso da 13 stati considerati a rischio per i numeri dei contagi. L'elenco è quello noto ormai da giorni: Armenia, Brasile, Bahrein, Cile, Bangladesh, Kuwait, Bosnia Erzgovina, Oman, Macedonia del Nord, Moldova, Panama, Perù e Repubblica Domenicana. In questi casi scatta l'obbligo di quarantena fiduciaria per gli italiani che rientrino dai paesi facenti parte dell'elenco mentre sono consentiti gli arrivi dagli Stati Uniti ma con obbligo di isolamento per 14 giorni una volta atterrati su suolo italiano.

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Giovanni Capuano