Come facevano i No Tav a sapere il percorso del convoglio di scorie nucleari?
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Come facevano i No Tav a sapere il percorso del convoglio di scorie nucleari?

Questo interrogativo, a quanto risulta a Panorama.it, sta  mettendo a ferro e fuoco gli uffici delle Ferrovie, dove si starebbe  scatenando una vera caccia per scoprire l’eventuale falla del sistema  informativo della rete

Come facevano gli attivisti No Tav a sapere il percorso del convoglio di scorie nucleari che hanno tentato (per fortuna invano) di bloccare ieri in Valdisusa? Questo interrogativo, a quanto risulta a Panorama.it, sta mettendo a ferro e fuoco gli uffici delle Ferrovie, dove si starebbe scatenando una vera caccia per scoprire l’eventuale falla del sistema informativo della rete.

   I trasferimenti di scorie radioattive, come è facilmente intuibile, sono soggetti a norme di sicurezza estremamente severe. In alcuni paesi viaggiano addirittura con la scorta militare per impedire a chiunque di avvicinarsi. E’ decisamente inquietante che i militanti di un movimento di contestazione (oltretutto abbastanza violento) fossero informati in anticipo di quel carico tanto pericoloso. Come è stato possibile? E quali garanzie ci sono che la stessa cosa non accadrà di nuovo? L’ipotesi su cui si sta lavorando al momento è che una comunicazione interna, presumibilmente via mail, sia stata intercettata in qualche modo dai contestatori.

   Di certo l’episodio non viene preso sottogamba all’interno di Fs, dove qualcuno fa notare che l’amministratore delegato Mauro Moretti, pur facente parte della delegazione italiana in Russia, ha disertato a sorpresa la cena di gala dell’altro ieri sera. Un’emergenza legata a movimenti sospetti degli attivisti No Tav che progettavano l’ “assalto al treno”?

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Stefano Caviglia