Migranti: così agiscono i trafficanti di esseri umani
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Migranti: così agiscono i trafficanti di esseri umani

La Polizia ha sgominato una nuova rete di trafficanti di vite. Ecco quanto costa attraversare il Mediterraneo

L'ultimo caso

In cambio di altro denaro gestiscono le fughe dei migranti dai centri di accoglienza, danno loro il supporto logistico per restare clandestinamente in Italia e ne agevolano il successivo espatrio, sempre illegalmente, verso altri Paesi dell'Ue come Norvegia, Germania e Svezia.

Oggi la Polizia di Stato ha fermato, su ordine della Dda di Palermo, i componenti di un'organizzazione criminale accusati d'associazione a delinquere e favoreggiamento di immigrazione e permanenza clandestina: eritrei, etiopi,ivoriani e ghanesi avrebbero favorito con enormi guadagni l'immigrazione illegale di migliaia di connazionali.Tra le persone coinvolte nell'indagine anche due personaggi noti agli inquirenti: Ermias Ghermay, etiope, e Medhane Yehdego Redae, eritreo, ritenuti tra i più importanti trafficanti di migranti che operano sulla cosiddetta 'rotta libica'.

Ghermay, che vive e opera a Tripoli e Zuwarah, è latitante dal luglio del 2014, quando nei suoi confronti su emesso un provvedimento cautelare, esteso anche in campo internazionale, dopo il naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa, in cui persero la vita almeno 366 migranti.

Del tragico viaggio l'etiope è ritenuto organizzatore e responsabile. L'inchiesta, coordinata dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e dall'aggiunto Maurizio Scalia, ha portato a scoprire anche una cellula della stessa organizzazione criminale, complementare a quella che agisce in Africa, composta da eritrei che vivono in Italia, in particolare nelle province di Palermo, Agrigento, Catania e Milano.

Operazione Tokhlà a dicembre

"Tokhla"', in eritreo, “Sciacallo”, è l’operazione della Squadra mobile di Catania e dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, che a dicembre 2014 ha portato all'arresto di 11 trafficati di esseri umani, scardinando una tra le più importanti organizzazioni transnazionali che operava tra l’Eritrea, la Libia e altri Paesi del Nordafrica, l’Italia e la Germania.

Gli arrestati sono i responsabili di una tra più drammatiche traversate del Mediterraneo dove hanno perso la vita la notte tra il 27 e il 28 giugno scorso davanti alle coste libiche, 244 persone.

L'organizzazione avrebbe , secondo quanto ricostruito dagli investigatori, organizzato almeno 23 viaggi verso le coste italiane tra maggio e settembre 2014. Gli eritrei sono stati arrestati in Sicilia, Lombardia, Lazio e in Germania, in un paese vicino a Berlino.

L'indagine è iniziata il13 maggio scorso, con l'arrivo a Catania, nell'ambito dell'operazione 'Mare Nostrum', della nave Grecale della Marina militare con a bordo 206 migranti di varie nazionalità e 17 cadaveri di migranti.

Le difficoltà delle indagini sui trafficanti di uomini

Marina Militare

Dottor Antonio Salvago, Dirigente della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Catania, quali sono le difficoltà nel poter risalire ai trafficanti di esseri umani?
La difficoltà maggiore è senz’altro la loro lingua e i loro dialetti. Infatti, per gli investigatori non è sempre semplice riuscire a interrogare con i migranti appena sbarcati anche se adesso abbiamo a disposizione moltissimi interpreti.

È questo che noi facciamo ogni volta che arriva un barcone. La nostra attività di investigazione inizia subito non appena ‘toccano’ il suolo italiano. Poi una volta raccolte le prime informazioni, inizia l’investigazione tradizionale quindi con intercettazioni telefoniche e ambientali.

I costi della traversata

ANSA/GIUSEPPE LAMIAnsa

Quanto “rende” un migrante aduto?
I trafficanti di esseri umani mediamente ricavano dal trasporto del singolo migrante dai 1.600 ai 2 mila euro. Il pagamento dell’attraversamento del Mediterraneo avviene prima di partire, ovviamente, e non in euro ma in dollari. Poi l’intero importo è facile da desumere se a bordo di un singolo barcone vengono stivate anche 200 o 250 persone alla volta…

E quanto, invece, un minore?
Dalle nostra indagini è emerso che non esiste un vero tariffario bensì eventuali ‘sconti’ se ad imbarcarsi è una intera famiglia. Il minore, ad esempio un ragazzo di 13 o 14 anni paga lo stesso importo previsto per il passaggio di un adulto. Se invece è un infante, la cifra è sicuramente inferiore.

L'Italia, base logistica

Nel corso di questa operazione avete liberato anche bambini 8 somali. Esiste un mercato parallelo dei migranti minorenni?
I minori, una volta abbandonati sulle nostre coste, vengono presi in consegna da altri soggetti sempre appartenenti all’organizzazione. Sono questi che solitamente li accompagnano presso i parenti che risiedono nei vari Paesi europei. Dalle nostre indagini è emerso che la maggior parte di questi ragazzini si dirigono in Germania o in Svezia. Infatti, gli eritrei arrestati avrebbero avuto compiti di supporto logistico ai migranti e agli scafisti in arrivo dalla Libia per aiutarli a fuggire dall'Italia verso il Nord Europa

Qual è il ruolo dell’Italia per questi “sciacalli”?
Il ruolo è quello di base logistica. E’ qui che trovano il primo ristoro ma è sempre nel nostro Paese che devono fare delle tappe forzate per raggiungere in Nord Europa. Queste organizzazioni hanno una rete di appartamenti o capannoni nelle zone industriali o comunque periferiche delle città, che vengono usati come rifugi per uno o due giorni, prima di riprendere il viaggio.

I numeri della strage

"I trafficanti di uomini sono sempre più violenti, mentre i mezzi di soccorso in mare restano insufficienti". Lo dice - in un'intervista a Repubblica - Vincent Cochetel, direttore europeo dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr). Spiega che secondo le stime dell'Unhcr "finora più di 35mila tra richiedenti asilo, profughi e migranti sono arrivati via mare nell'Europa meridionale e, se il conto delle vittime venisse confermato, sarebbero circa 1.600 i morti dall'inizio dell'anno".

Nel 2014 "almeno 219mila persone hanno attraversato il Mediterraneo e ben 3.500 vite sono state perse". E, a suo avviso, "non c'e' alcuna ragione per sperare che in Italia e in Grecia arriveranno meno persone rispetto al 2014. Ciò che è sbagliato è che non vengano registrate la maggior parte delle persone sbarcate, non vengano prese le loro impronte digitali e che vegano invece lasciate tranquillamente partire verso Paesi Ue come Svezia e Germania". Prende anche posizioni contro l'ipotesi di blocco navale: "L'Europa non è fondata su questi valori" e "sarebbe contro il diritto comunitario e internazionale".

Le stragi da settembre ad oggi

1 ottobre 2014

Dieci migranti africani sono morti e decine sono dati perdispersi nel naufragio della loro imbarcazione oggi al largo delle coste libiche. Lo ha reso noto l’Afp citando la guardia costiera libica.  La marina libica ha soccorso tra le 80 e le 90 persone e ha ripescato in mare una decina di corpi, precisando che a bordo dell’imbarcazione viaggiavano tra le 170 e le 180 persone, stando a testimoni.

Il naufragio è avvenuto a circa tre miglia al largo delle coste della città situata a 60 km a est di Tripoli.

"I morti galleggiano in mare"

15 Settembre 2014

Nuovo dramma nel cuore del Mediterraneo. Il portavoce della Marina libica, Ayub Qassem annuncia che oltre 200 persone sono disperse dopo l'affondamento di un barcone al largo della costa libica. A bordo in 250, ma solo 26 sono state tratte in salvo. «Ci sono così tanti morti che galleggiano sul mare», ha spiegato Qassem, aggiungendo che la guardia costiera libica ha pochi mezzi per intervenire. Il naufragio è avvenuto vicino a Tajoura, a est della capitale Tripoli.

Davanti alle coste libiche


Nuova tragedia dell'immigrazione il 21 settembre. Almeno 10 persone sono morte nel naufragio di un barcone carico di migranti, avvenuto a circa 30 miglia dalle coste libiche. 

Una trentina di persone risultano disperse, 55 sono state tratte in salvo da un mercantile

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Nadia Francalacci