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Il caso della ragazza uccisa a Siracusa: cosa sappiamo finora

Laura Petrolito, 20 anni e madre di due bimbi, è stata accoltellata e gettata in un pozzo. Il compagno ha confessato l'omicidio

Terribile delitto a Siracusa dove una madre di 20 anni è stata uccisa e poi gettata in un pozzo. Dopo un lungo interrogatorio ha confessato il compagno della vittima, mosso dall'ennesimo raptus di gelosia.

La vittima

Laura Petrolito, 20 anni, era madre di una bimba di 8 mesi avuta dall'attuale compagno Paolo Cugno. Aveva anche un altro figlio, un bambino di 3 anni avuto da una precedente relazione. Alle spalle una storia difficile: era stata abbandonata dalla madre quando era ancora piccola ed era stata seguita a lungo dai servizi sociali.

La scomparsa

Le tracce di Laura Petrolito si sono perse nella giornata di sabato 17 marzo. Il padre, non vedendola rientrare in casa e trovando il cellulare spento per tutto il giorno, ha denunciato la sua scomparsa ai carabinieri. Sono così iniziate le ricerche fino alla macabra scoperta in contrada Tradituso, al confine tra il territorio di Canicattini Bagni e quello di Noto.

Il ritrovamento

Il corpo della giovane è stato trovato all'interno di un pozzo. Aveva ferite da taglio su tutto il corpo, è stata pugnalata prima di essere nascosta. Il corpo è rimasto bloccato dalle strutture in metallo all'interno del pozzo e l'omicida ha provato a nasconderlo chiudendo la botola di copertura. Secondo le prime ricostruzioni l'omicidio dovrebbe essere avvenuto intorno alle 22 di sabato 17 marzo.

L'assassino

Fin da subito le indagini dei carabinieri si sono concentrate sul compagno della vittima, Paolo Cugno. Dopo un lungo interrogatorio l'uomo ha confessato l'omicidio indicando agli inquirenti il luogo dove aveva gettato l'arma con cui ha ucciso la compagna. Stando alle prime ricostruzioni l'omicida si sarebbe allontanato con la vittima per una passeggiata sfociata nell'ennesimo di litigio. L'assassino avrebbe colpito la donna con almeno 6 coltellate, al collo e al petto. Il motivo del terribile gesto sarebbe la gelosia che da tempo accecava l'uomo, già protagonista in passato di furiose liti e di violenze che non erano però mai state denunciate.

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Matteo Politanò