Carrara, uccide il carabiniere che aveva arrestato i figli
Ansa
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Carrara, uccide il carabiniere che aveva arrestato i figli

Un ex postino ha rintracciato e freddato il maresciallo che aveva condotto le indagini. Ha suonato il campanello e gli ha sparato un colpo al cuore.

Aveva rovinato la vita dei suoi figli. Così questa mattina è uscito di casa con la sua pistola semiautomatica, detenuta regolarmente, e ha aspettato che il maresciallo Antonio Taibi uscisse. Poi senza pensarci due volte, ha sparato. Un solo colpo. Dritto al cuore. 

Per Roberto Vignozzi, 72 anni di Carrara, ex postino, il maresciallo Taibi, sarebbe stata la causa dei suoi problemi ovvero era colui che aveva fatto condannare per droga, proprio ieri, i suoi due figli.

Taibi, 47 anni sposato con due bambini, era diventato l’ossessione del postino che su di lui aveva fatto delle ‘ricerche’. Voleva sapere chi era quel carabiniere che aveva condotto le indagini e che aveva arrestato i suoi figli.

I due ragazzi, Riccardo e Alessandro rispettivamente di 32 e 31 anni, sembra fossero conosciuti alle forze dell’ordine perché più volte erano rientrati nei blitz e controlli antidroga effettuati da polizia e carabinieri nel litorale versiliese. Poi, l’ultimo arresto era scattato solo dieci giorni fa.

Vignozzi, risale attraverso delle conoscenze a Taibi che identifica come il maresciallo del Nucleo Operativo di Massa e Carrara che aveva condotto le ultime indagini che avevano portato prima all’arresto e poi alla condanna dei due figli. E questa mattina secondo una prima ricostruzione, l'assassino avrebbe suonato alla porta dell'abitazione del militare dicendo di essere un musicista e avrebbe fatto fuoco appena lui ha aperto la porta ed è apparso sul pianerottolo.

La famiglia Taibi, abitava in un condominio nel centro storico di Carrara, cittadina ai piedi delle Alpi Apuane.

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Nadia Francalacci