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Dalla Bulgaria la truffa via computer

Una telefonata ed un investimento dalla resa facile. Comincia così la truffa scoperta di un'azienda straniera

L’abbiamo chiamata perché lei è un professionista» dice la voce femminile all’altro capo del telefono, sensuale, in un italiano dall’inflessione slava. Chiama da Londra, racconta di non conoscere il mio nome, ma di aver recuperato il mio numero da un elenco. Dice di essere in grado di farmi fare soldi facili e in sicurezza, con pochissimi euro. «Perché non provare? Alla peggio perde due euro, di questi tempi...». La donna mi passa un tutor supervisore.

«Pronto, Antonio!» saluta anche lui con accento slavo. Io: «Come conoscete il mio nome? La sua collega…». L’uomo: «Sono solo un tecnico che spiega come guadagnare. Mi è stata passata la sua scheda. Il mio compito è spiegarle come funziona il forex, il trading on line, gli assets accumulativi» reagisce intimorito.

Il loro nome è Forexgrand e fanno capo alla società Nordic Pearl Limited, abilitata dalle autorità italiane a intervenire sul mercato finanziario online. Il Forex, Foreign exchange market, è un mercato finanziario internazionale decentralizzato in cui investitori e speculatori guadagnano dai cambi delle valute. «Potrebbe tirar su un bel gruzzoletto» accenna il supervisore. «Le insegniamo tutto noi, con investimenti di pochi euro. Ora per capire come lavoriamo dovremmo usare insieme un piccolo programma che si chiama TeamViewer». Lo dice con la naturalezza che si usa per chiedere un’informazione per strada.

TeamViewer è un programma che consente a chi è all’esterno di entrare nel computer e controllarlo come se fosse alla tastiera. «Ma siete matti!?» reagisco. «Veramente, vorremmo farle vedere...» risponde lui. Optiamo per la strada on line, senza entrare nel pc. Dopo venti minuti di descrizioni di piattaforme di trading, delle dimensioni gigantesche del mercato dei cambi, criptovalute e capitali da usare come leve per guadagni da migliaia di euro, dice: «Se poi il sistema le piace lo può spiegare al suo direttore (si può immaginare la faccia di Maurizio Belpietro, ndr), sì al direttore». Non capo, né superiore o manager, ma direttore. Conoscevano la mia identità.

Come sia andata a finire si può immaginarlo, con l’operatore che anche in zona Cesarini invita a ripensarci aprendo un account di pochi euro...

Dunque, eserciti di sprovveduti unitevi, perché c’è chi vi farà guadagnare una montagna di soldi. Per finta, però. Come il broker Jordan Belfort, interpretato da Leonardo DiCaprio nel film The wolf of Wall Street. «Ogni persona che avete al telefono» spiegava Belfort/DiCaprio «vuole diventare ricca... alla svelta» e allora «prendere i soldi dalle tasche degli investitori» dei creduloni per «infilarli nelle proprie» è cosa buona e giusta. È il nuovo mercato: agire sulla massa priva di conoscenze finanziarie, promettendo il sogno, guadagni facili, e fregare tutto. Tra i migliaia di «vaffa...» che si ricevono, qualcuno abboccherà. Non si tratta neanche di vendere titoli spazzatura come nel film.

La prassi è sempre la stessa. All’inizio, anche in pochi secondi, si incassano piccole somme che fanno capolino su conti bancari online all’estero e di difficile tracciabilità. Poi, per aumentare i guadagni, viene chiesto di incrementare il gettone di entrata. Ma quando si decide di ritirare la somma non è possibile farlo, la società sparisce oppure accampa scuse inverosimili. Un terreno da sabbie mobili, dove la vergogna per essere stati raggirati affievolisce la determinazione a denunciare.

Eppure Forexgrand non può operare in Italia e «viola l’art.18 del Testo unico della finanza» spiega la Consob, la Commissione nazionale per le società e la Borsa, che è già intervenuta diverse volte su Forexgrand e la società che ci starebbe dietro. «La società Nordic Pearl Limited non è autorizzata alla prestazione di servizi e attività di investimento in Italia secondo alcuna modalità». Forexgrand ha la casa madre in Bulgaria e gli operatori parlano l’italiano che si parla in Albania, quindi è probabile che le telefonate non siano fatte da Londra bensì da Tirana o da qualche altra città di questo Paese.

«Ci contattano ogni giorno» spiega il consulente finanziario dell’associazione di consumatori Aduc Giuseppe D’Orta. «C’è chi come la famiglia di Angelo ha perso 139 mila euro, chi 100 mila, chi poche migliaia di euro. L’effetto tuttavia è di una valanga. Forexgrand è una tra le centinaia di queste sedicenti società di trading. Ricordo TradeBNP, Novatrades, Globalfxm, Toroption. Sono soltanto dei nomi, tuttavia. Non appena ne viene bloccata una, ne apre immediatamente un’altra. E prosegue la sua attività in Paesi in cui i controlli sono inesistenti». Conclude D’Orta: «Le Procure non sono in grado di capire le dimensioni del meccanismo e arginarlo. Ne servirebbe una specializzata su questo tipo di finanza che truffa i piccoli risparmiatori».

A scorrerli, gli «alert» della Consob somigliano a bollettini di guerra. Nei primi sei mesi del 2018 ha sanzionato 183 piattaforme di trading online giudicate fraudolente o parzialmente fraudolente. Nel 2017 erano state 167. Le vittime sono soprattutto anziani e persone affette da ludopatia che iniziano investendo pochi euro, per perdere il controllo quando le somme lievitano. «Ma l’insidia più pericolosa» spiega l’esperto di Information security Nicola Vanin, che è anche manager del gruppo Tim «è il furto d’identità. L’altra faccia di questo settore. Con una piccola ricerca in rete si può individuare la data di nascita e numero di telefono della vittima, ricavarne il codice fiscale e le credenziali, fino a recuperare i numeri di conti correnti». Da lì il gioco è facile. Si può produrre un falso documento di identità, farsi sostituire la sim del telefono con una nuova scheda, fingere di aver perso i codici di accesso e tentare l’assalto ai conti correnti bancari. In alcuni casi la truffa è riuscita.

L’Interpol, anche nel 2019, mette in guardia su come l’uso fraudolento dell’identità rappresenti una delle più gravi minacce criminali e che i reati finanziari siano il primo passo per minare la sicurezza dei Paesi e dei cittadini. Quindi, consumatori, attenzione alla borsa e tenersi stretti i dati personali.

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