Aumentano i reati (per colpa della crisi). E la sicurezza diventa fai-da-te
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Aumentano i reati (per colpa della crisi). E la sicurezza diventa fai-da-te

Vigilanza privata e sistemi d'allarme ultra sofisticati: ecco come rendere la casa a prova di ladro

Scippi, rapine, furti, borseggi. Tutta colpa della crisi: getta sul lastrico intere famiglie e per alcuni sembra che non ci sia altra possibilità che quella di ottenere soldi con mezzi illeciti. Sarebbe questa, secondo il Viminale, uno dei motivi dell’aumento pari al 5,4% dei reati “di strada” in Italia. Dove, in meno di un anno, si sono registrati 2milioni e 760mila delitti in totale.

Un’evidente inversione di tendenza rispetto ai tre anni precedenti, quando i crimini di questo tipo erano diminuiti. E il peggioramento sarebbe dovuto, appunto, in buona parte alla crisi economica. Tant'è vero che sono proprio i reati di microcriminalità tipo predatorio ad essere aumentati maggiormente. Un esempio su tutti: i furti in appartamento sono cresciuti del 21%, arrivando a quota 205mila. Anche le rapine (oltre 40mila) hanno registrato un'impennata, e i negozi hanno sostituito le banche come bersaglio. Mentre i borseggi (a quota 134mila) e gli scippi (quasi 17.700) sono saliti rispettivamente del 16 e del 24%.

E, fra le città italiane, Milano ha la più alta incidenza di reati in rapporto alla popolazione (7.360 ogni 100mila abitanti), seguita da Rimini (7.001), Bologna (6.914), Torino (6.763) e Roma (6.138), ed è prima anche per il numero totale dei reati denunciati (quasi 295mila), seguita da Roma (257.434), Torino (155.701) e Napoli (133.153). Nell'ultimo periodo comunque a Roma c'è stato un aumento di oltre il 10 % dei borseggi, delle rapine e dei furti d'auto rispetto agli anni precedenti.

Un’emergenza reale che ha già prodotto fra i cittadini i suoi primi frutti. Se infatti alcuni Comuni – come quello bergamasco di Azzano San Paolo – sono già corsi ai ripari tracciando una “mappatura” delle zone più a rischio e chiedendo a gran voce le ronde; per gli altri si tratta soprattutto di prevenire o arginare il problema ricorrendo all’utilizzo di vigilanza privata e installando impianti di sicurezza sempre più sofisticati.

Secondo una recente elaborazione della Camera di Commercio di Milano, infatti, sono 8.687 le imprese attive in Italia nel settore della sicurezza contro i furti, in aumento dello 2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In particolare si tratta di 362 costruttori/distributori di casseforti ed armadi blindati, 5.274 produttori/installatori di sistemi di sicurezza e 3.051 operatori nei servizi di vigilanza e investigazione. In Lombardia, infatti, sono presenti 1.707 imprese (circa un quinto del totale nazionale), seguono Lazio (796, 9,2%) ed Emilia Romagna (716, 8,2%).

E sono numerosissimi gli indirizzi web dove trovare indicazioni e tariffe per l’ingaggio di vigilanti privati, veri “sostituti poliziotti”, armati e addestrati, incaricati di sorvegliare palazzi e abitazioni. Fino a qualche tempo fa questa figura professionale veniva utilizzata principalmente per la sicurezza di aziende e luoghi pubblici, ora invece la maggior parte dei cittadini ricorre al servizio di vigilanza fai-da-te per proteggere abitazioni in quartieri residenziali o ville isolate dal pericolo di furti o assalti notturni.

Su www.vigilanzaprivataonline.com , per esempio, è possibile trovare notizie e informazioni sul settore vigilanza privata, con tanto di indirizzi e contatti utili. Mentre www.security.it è uno dei siti più visitati che offre servizi di vigilanza armata, tecnologica e persino ronde di quartiere.

Ma quali sono, invece, i “trucchi” per rendere la propria casa a prova di ladro? A stilare una classifica fra gli impianti di sicurezza più efficaci sono le riviste e i portali di settore. Fra cui, uno dei più popolari è www.securindex.com .

Secondo gli addetti ai lavori e sondaggi di settore, gli italiani sono ancora troppo inclini ai cosiddetti “metodi empirici”. Chiedere ai vicini di controllare casa, bloccare le finestre o lasciare le luci accese, però, non sono evidentemente precauzioni sufficienti a scongiurare l’arrivo dei “soliti ignoti”. E - sempre secondo gli esperti - oggi la la cosiddetta "protezione passiva" (porte blindate, inferriate, vetri antisfondamento), per quanto robusta e accurata, non basterebbe più, in quanto troppo facile da violare da malviventi dotati di attrezzature idonee.

Secondo i siti specializzati, dunque, il deterrente più efficace resta uno: l’installazione da parte di tecnici qualificati di un sistema d'allarme antintrusione elettronico e cioè di dispositivi che, in caso di visite da parte di "topi d'appartamento", mettono in funzione un allarme acustico in modo da avvisare una centrale di telesorveglianza oppure direttamente gli organi di polizia per un pronto intervento. Un sistema che oggi è anche wireless o a onde radio, e scongiura il pericolo di interferenze e falsi allarmi. Alcuni di questi, i più sofisticati, avvisano persino il proprietario di casa direttamente sul cellulare, attraverso un sms.

Capace di fermare persino un'incursione notturna di Diabolik, è invece il sistema volumetrico: tramite speciali sensori istallati in punti opportuni all’interno della casa, è in grado di rilevare la presenza di una persona, un movimento e anche una temperatura corporea, facendo scattare la sirena o il collegamento con la polizia. I ladri sono avvisati.

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Arianna Giunti