Papa Francesco
Ansa/Angelo Carconi
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Aborto, papa Francesco ordina ai sacerdoti di assolvere

Bergoglio lo aveva concesso per Giubileo, ora è "per sempre". Perché "non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere"

La facoltà per i sacerdoti di assolvere il peccato diaborto, che era stata concessa in forma straordinaria dal Papa per il periodo del Giubileo, diventa ora "per sempre" per volontà dello stesso Francesco. Scrive il Papa nella lettera apostolica Misericordia et Misera: "Perché nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo d'ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facoltà di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto. Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare viene ora esteso nel tempo, nonostante qualsiasi cosa in contrario".

"Vorrei ribadire con tutte le mie forze - aggiunge il Papa - che l'aborto è un grave peccato, perché pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre".

"Non c'è nessuna forma di lassismo" in questa posizione del Papa. Lo ha detto monsignor Rino Fisichella, osservando, "a scanso di equivoci", che nelle Lettera che conclude il giubileo, il Papa "ribadisce con grande chiarezza che l'aborto è un peccato grave". "C'è la consapevolezza della gravità del peccato", ha detto Fisichella, e si considera "se si è pentiti e se si vuole ricominciare". La facoltà di assoluzione, ha precisato monsignor Fisichella "riguarda tutti, non solo le donne: il peccato di aborto è globale", ci sono medici, infermieri, etc "quindi il perdono è onnicomprensivo e deve toccare tutti gli attori". (ANSA).

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