Letta (e Napolitano) pronti ad anticipare la crisi (e Berlusconi)
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Letta (e Napolitano) pronti ad anticipare la crisi (e Berlusconi)

Il Quirinale, d'accordo con Palazzo Chigi, chiederanno la fiducia prima del voto del Senato sulla decadenza. L'analisi di Cerasa per "il Foglio" - la nota del Quirinale - gli "spifferi" dal Transatlantico - la lettera di Schifani e Brunetta -

di Luca Cerasa, per "il Foglio"

Le dimissioni di massa del Pdl, la dura nota di Giorgio Napolitano (leggila qui ).

Quella di ieri è stata una giornata ad altissima tensione per la politica italiana, con un vorticoso giro di telefonate agli interni dei singoli schieramenti ma anche tra persone di poli opposti. Su tutte però la conversazione centrale è stata quella tra il Presidente della Repubblica ed Enrico Letta (in viaggio negli Stati Uniti).

Al di là del nervosismo per la mossa del Pdl i due si sono trovati d'accordo su come gestire questo periodo. Si attacca, e non si aspetta più. Insomma, il modo migliore per capire se i berlusconiani fanno sul serio o è solo un bluff è quello di vedere le carte il prima possibile, prima cioè del 4 ottobre, venerdì prossimo, giorno in cui al Senato ci sarà la votazione finale e decisiva sulla decadenza di Berlusconi.

Così, il Colle e Palazzo Chigi (nel pieno rispetto delle norme costituzionali) hanno deciso di anticipare l'avversario ed i suoi tempi. Letta alle 12, appena rientrato in Italia, chiederà un'immediata verifica di governo, con voto di fiducia forse già mercoledì 2, al massimo, giovedì 3. 

La palla quindi ripasserà a Palazzo Grazioli. Resta solo da capire se la raccoglierà un falco o una colomba.

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