Cremazione
ANSA/GIUSEPPE LAMI
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Cremazione: le 3 condizioni della Chiesa

Motivi limitati, no alla dispersione, permanenza in un luogo sacro. La Congregazione per la Dottrina della Fede fa chiarezza e dice: "Meglio la sepoltura"

La cremazione non è contraria alla fede cattolica, a patto che sia espressa volontà del defunto e che si rispettino alcune condizioni. In fondo "i morti non sono proprietà dei parenti" ha detto chiaramente il cardinale Gerhard Mueller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede facendo chiarezza sulla pratica funeraria (negata fino a 1963) durante la presentazione del documento intitolato "Ad resurgendum cum Christo" reso noto oggi in Vaticano: cremare il corpo è possibile, dunque ed è considerato "cristiano cattolico" ma niente disperisione delle ceneri in aria, no alla loro custodia in casa e alla trasformazione in oggetti commemorativi.

Ecco, in 4 punti, cosa ha indicato il documento [CLICCA SU AVANTI]

1 - Le motivazioni

La cremazione deve essere dovuta solo a ragioni di tipo igienico, economico o sociale e non deve essere contraria alla volontà esplicita o presunta del fedele defunto.

2 - No alla dispersione delle ceneri

"Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista", si legge nel documento, "non sia permessa la dispersione delle ceneri nell'aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di procedere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono motivare la scelta della cremazione. Nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana - conclude l'istruzione - si devono negare le esequie, a norma del diritto".

3 - Conservazione in un luogo sacro

In ogni caso "le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nei cimiteri" perchè in questo modo il defunto continua a ricevere la preghiera dei fedeli che vi si recano e non rischia di essere dimenticato o poco rispettato soprattutto con il passare del tempo.

Meglio la sepoltura

In ogni caso però "seguendo l'antichissima tradizione cristiana, la Chiesa raccomanda insistentemente che i corpi dei defunti vengano seppelliti nel cimitero o in altro luogo sacro", si legge nell'Istruzione. "Nel ricordo della morte, sepoltura e risurrezione del Signore, mistero alla luce del quale si manifesta il senso cristiano della morte, l'inumazione è innanzitutto la forma più idonea per esprimere la fede e la speranza nella risurrezione corporale", e "non può permettere atteggiamenti e riti che coinvolgono concezioni errate della morte, ritenuta sia come l'annullamento definitivo della persona, sia come il momento della sua fusione con la Madre natura o con l'universo, sia come una tappa nel processo della reincarnazione, sia come la liberazione definitiva della 'prigione' del corpo".

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Redazione