Così Napolitano ha spiazzato Beppe Grillo
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Così Napolitano ha spiazzato Beppe Grillo

Alla vigilia del faccia a faccia tra il capo dello Stato e il leader 5S, c'è chi giura che il tempestivo sì del Quirinale all'incontro abbia sorpreso il comico genovese

Ma, insomma il Paese si stava “avviando verso la catastrofe economica", oppure no? E bisognava "intervenire al più presto perché l’italiano descritto come brava gente, può anche diventare feroce ", oppure no? Il Capo dello Stavo doveva andare immediatamente in tv a fare un discorso alla Nazione, abolire al più presto il Porcellum, sciogliere le Camere oppure no? E per questo Beppe Grillo chiedeva di essere ricevuto subito al Quirinale, oppure no?  Il leader a Cinquestelle credeva veramente in quello che diceva oppure era solo un modo per riprendere la scena dopo le difficoltà del Movimento?

Dubbi e domande alimentate dal fatto che tra il dire  (i proclami e le richieste da stato di guerra venute la settimana scorsa dal Blog del capo dei Cinquestelle) e il fare stavolta ci si è messo di mezzo il mare. Quello della Sardegna, a Porto Cervo, dove Grillo è rimasto in vacanza, facendo rinviare a Napolitano l’appuntamento sul Colle a domani, martedi11 luglio, salvo novità grilline dell’utima ora.  

Leggere nei pensieri del  capo dello Stato non si può. Ma certamente Napolitano (uomo che prende così sul serio le parole fino ad arrivare alla pignoleria di cambiare un dunque con un pertanto nelle interviste, come racconta Paolo Franchi)  non potrà non essere rimasto colpito dalla sproporzione tra le drammatiche urgenze enfaticamente poste dall’ex comico e il suo temporeggiare in spiaggia con pinne, fucili e occhiali. Anche se Grillo ha fatto sapere che se proprio doveva, avrebbe interrotto la vacanza.

Su come siano andate le cose circolano varie interpretazioni, alla vigilia del nuovo incontro tra Grillo e il Presidente della Repubblica. Una delle più accreditate è che Napolitano lo abbia praticamente spiazzato. Perché nel giro di due giorni il Capo dello Stato  ha fissato l’appuntamento, ovviamente dopo aver preteso che Grillo riformulasse la richiesta "nei modi contemplati" e non  facendola recapitare via  blog.

Che Napolitano non fosse «Morfeo», Grillo lo aveva verificato di persona la scorsa primavera subito dopo la sua prima volta al Quirinale, manifestando una certa simpatia per il Presidente. Narrano che all’inizio quando varcò la soglia del colle più alto  apparve perfino un po’ intimorito per riprendere il piglio baldanzoso all’uscita, accompagnato dagli allora capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi. Quella di domani sarà per Napolitano probabilmente un’altra occasione per studiare il personaggio Grillo.  Di Umberto Bossi (il leader antisistema della Seconda Repubblica) narrano che abbia sempre apprezzato una certa autenticità popolana, pur contrastando duramente qualsiasi tentativo di dividere il Paese. E su Grillo a quali conclusioni arriverà, Re Giorgio secondo?

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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