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Coro di Ratisbona: le violenze sessuali in un documento

Un rapporto di 440 pagine mostra i dettagli di quanto subito da almeno 547 bambini del coro. Il ruolo di Georg Ratzinger, fratello del Papa

Non era un coro qualsiasi quello delle voci bianche del Duomo di Ratisbona. Era un coro di violenze e di vessazioni. Da anni se ne parla ma ora esiste un documento che ne fotografa nel dettaglio la situazione. Ed è agghiacciante.

A redigerlo l'avvocato Ulrich Weber che ha fatto luce in modo definitivo sulle violenze subite da almeno 547 bambini del Coro del Duomo di Ratisbona. Che potrebbero essere, in realtà, 700. E su cui un uomo su tutti aveva il controllo: Georg Ratzinger, fratello di Papa Benedetto XVI, maestro di Cappella del Duomo e direttore del coro dal 1964 al 1994.

georg-ratzingerUna foto di archivio del 15 agosto 2007 del fratello del Papa, Georg RatzingerANSA /MAURIZIO BRAMBATTI

Cosa è successo

Le 440 pagine del rapporto spiegano come dal 1945 fino all'inizio degli anni '90 furono 500 i bambini vittime di violenze corporali. In 67 casi le violenze furono anche sessuali.

Lettere di nostalgia e testimonianze ricostruiscono il clima di terrore che regnava fra i bambini, piegati fra punizioni e minacce. Perfino la nostalgia veniva ritenuta una forma di disobbedienza e andava punita con le botte. "Il contenuto del rapporto è duro - ha detto Weber - Molti ex alunni coinvolti hanno descritto l'epoca fra il 1945 e il 1992 come la peggiore della loro vita, segnata da violenza paura e la consapevolezza di essere inermi".

Dal rapporto risultano 45 accusati di violenze e 9 di "violenze sessuali" in alcuni casi "molto pesanti" che si sarebbero verificate soprattutto nella scuola preparatoria ma anche al Gymnasium le cui aule, stanze e saloni vengono ricordati dalle vittime interpellate come "una prigione, l'inferno, un lager".

Il ruolo di Georg Ratzinger

Ed emerge per la prima volta in modo inequivocabile anche la corresponsabilità di Georg Ratzinger. "Gli va rinfacciato di aver fatto finta di non vedere e di non essere intervenuto, nonostante sapesse", ha affermato l'avvocato.

Nel parlare di lui i bambini interpellati da Weber hanno molti ricordi: un uomo "collerico", "autoritario", "severo", in grado di dare "schiaffoni in pieno volto" e di sfogare la rabbia con "sedie distrutte a terra". Ma soprattutto un vile nell'atteggiamento di fronte alle denunce: "Nell'anno 1970-71 ho più volte riferito i fatti al maestro di cappella R. Lui ogni volta fuggiva nel suo studio e si chiudeva dentro", dice la vittima 159, senza chiarire a quali esperienze si riferisca. In passato Ratzinger ha sempre affermato di non sapere delle violenze sessuali, a parte un caso.

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Redazione