Chiara Poggi: un mistero lungo 5 anni
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Chiara Poggi: un mistero lungo 5 anni

Il 13 agosto 2007 la ragazza venne uccisa a Garlasco. Un delitto senza colpevole

Chiara Poggi venne trovata senza vita nella villa di famiglia a Garlasco il 13 agosto del 2007. Il corpo giaceva in un lago di sangue alla fine della scalinata che portava in garage. Oggi, 5 anni dopo, Garlasco è sempre la stessa. Deserta, come allora. Poca gente nascosta sotto i portici del bar del centro, tutti gli altri se ne sono andati al mare, destinazione Liguria che non è poi così lontana.

In paese c'è ancora Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara. Il biondo dagli occhi di ghiaccio che resta (anzi, è sempre stato) l'unico sospettato ed imputato del processo, e che è stato assolto sia in primo che in secondo grado.

Di quel delitto ormai si sa tutto. Anche perché giornali e telecamere nel corso degli anni ci hanno mostrato ogni dettaglio, ogni carta processuale, ogni foto degli interni: le macchie di sangue per terra, il pedale, la suola delle scarpe di Alberto Stasi, le varie perizie sul computer del ragazzo.

Sappiamo tutto anche degli errori degli investigatori. Dal carattere difficile del pm Rosa Muscio, finita al centro di furibonde polemiche per il primo interrogatorio al ragazzo di quella notte e per il ritardo nella sua iscrizione nel registro degli indagati. Come conosciamo alcuni errori banali fatti dagli investigatori (la scena del crimine è stata inquinata in maniera irreversibile a partire dal gatto di famiglia lasciato libero nella villetta posta sotto sequestro in attesa dell'arrivo dei Ris).

Cinque anni dopo viene allora da chiedersi che senso abbia ricordare questo delitto. I genitori di Chiara non possono che chiedere giustizia. E' giusto che sia così; hanno perso una figlia senza sapere perché ma non per colpa di chi. L'assassino per loro è Alberto, senza ombra di dubbi. Vorrebbero vederlo in galera a scontare la sua pena quasi che la cosa potesse in qualche maniera lenire il loro dolore. Difficile però che la Cassazione possa ribaltare il verdetto del primo grado e dell'appello. Anzi, praticamente impossibile. Come impossibile sperare che emerga qualche elemento nuovo per cercare di risalire alla verità.

A meno di clamorose novità quindi quello di Chiara resterà per sempre un delitto perfetto, senza colpevole.

I genitori di Chiara vivranno sempre con questo vuoto incolmabile, Alberto cercherà di costruirsi una vita normale ma non potrà. Resterà sempre un sospettato. Ci mostreranno foto delle sue fidanzate, ci diranno dove vivrà, dove lavorerà, dove andrà in vacanza. Sarà sempre il biondo dagli occhi di ghiaccio. Per molti un assassino, per la legge un innocente.

Perchè è la nostra curiosità a tenere in vita tutto questo. Finita quella finiranno anche gli anniversari.

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Andrea Soglio