Charlie Hebdo: la nuova copertina con Maometto
Sul prossimo numero, il profeta versa una lacrima mostrando il cartello con la scritta "Je suis Charlie". Dietro lui si legge: "Tout est pardonné"
Maometto versa un lacrima dalla copertina di Charlie Hebdo e mostra un cartello con la scritta "Je suis Charlie", mentre sulla sua testa campeggia la frase "Tout est pardonne'": "È tutto perdonato".
I sopravvissuti della redazione del settimanale satirico francese non rinunciano
al "diritto di essere blasfemi". Ma la sfida della prima pagina
in uscita domani - la prima dopo la strage dei giorni scorsi
- ha un tono soft, quasi poetico, come svela l'anticipazione via
Twitter di Liberation, il giornale che ha dato loro asilo.
Mahomet en une du «Charlie Hebdo» de mercredi https://t.co/2JGWBH2Qpz pic.twitter.com/1AzjFiFvmL
Libération (@libe) 12 Gennaio 2015
La rivista torna in edicola dopo il massacro con le sue nuove vignette addirittura in tre milioni di copie, tradotta in sedici lingue e distribuita in tutto il mondo. L'obiettivo - ancora una volta - è quello di far ridere. "Spero che le copie vendute siano anche piu' di un milione. Questi fascisti religiosi devono capire su cosa hanno sparato".
Il caporedattore Gerard Biard lo ripete più di una volta: il numero 1178 "avrà lo stesso tono di tutti quelli che abbiamo fatto fino ad oggi. Non ci saranno necrologi o spazi vuoti. Ma disegni e testi inediti".
E continua: "Come quello che facciamo ogni settimana da oltre 20 anni - spiega il caporedattore - sarà un numero con cui cercheremo di far ridere, perchè questo è quello che sappiamo fare meglio. Abbiamo iniziato a lavorarci da giovedi', all'indomani dell'attentato. Proveremo ad esprimere le nostre idee, e quando parlo di nostre idee significa di tutta la redazione, compresi quelli che non ci sono più. Sarà il giornale che conoscete. Avrà 16 pagine. Lo stesso che è sempre stato, e spero sarà sempre, anche se non sarà possibile ignorare 17 morti".
"Siamo contenti per la marcia repubblicana - dice Biard che all'avvenimento dedicherà le due pagine centrali, come avviene di solito per i reportage di cronaca -. Negli ultimi anni ci siamo sentiti un po' soli in questa lotta. E non vorremmo che fosse un fuoco di paglia. Ci piacerebbe si capisse che la religione deve restare nello stretto dominio dell'intimita', altrimenti non la finiremo mai col fascismo religioso. La laicità è il solo valore che permette l'esercizio della democrazia".
Parlando della manifestazione, il caricaturista Luz, che si definisce 'oscurantofobo', non riesce a trattenersi. "Tutti quei politici alla marcia, l'ho trovata una situazione surreale. Improvvisamente mi sono trovato davanti tutti i miei personaggi, l'assurdita' contro cui tutti noi di Charlie lottiamo. Poi c'e' stato un piccione che ha 'bersagliato' Hollande su una spalla, mi ha fatto ridere. Mi ha strappato all'emotivita'. E la situazione è diventata ancora piu' assurda quando qualcuno si e' avvicinato al presidente, l'ha abbracciato e ne ha tolta un po'. Dentro di me ho ringraziato quel piccione. E' il benvenuto nella nostra redazione".
Il disegnatore olandese Bernard Willem Holtrop, in arte
Willem, suona ancora piu' corrosivo: "Ho visto che abbiamo molti
nuovi amici, come il Papa, la Regina Elisabetta e Putin. Questo
mi fa ridere davvero".