Il fattore Lucianina posticipa il Festival
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Il fattore Lucianina posticipa il Festival

Con le elezioni previste per il 17 febbraio, le canzonette saranno sacrificate alla politica. Che discute del caso Littizzetto

I  due tweet che hanno segnato il suo esordio sul social network stamattina Fabio Fazio (fabfazio ) li ha ovviamente dedicati a Sanremo: «Sto andando a  Roma per capire se davvero il Festival di Sanremo verrà posticipato. Sembra facile! Ci sarà da divertirsi!» ha scritto alle 10.  Aggiungendo alle 13: «Prevedo giornata intensa... nel frattempo per fortuna ascoltiamo le canzoni».

Qualche minuto dopo ha provato a scherzare su Twitter anche Giancarlo Leone, neodirettore di Raiuno nonché a capo della direzione Intrattenimento da cui dipende la kermesse sanremese: «Caro @fabfazio benvenuto su Twitter. A proposito sei libero a febbraio? O vai nella città dei fiori? E a marzo? Ah, saperlo, saperlo...».

C’è poco da ridere: la data è ancora incerta (il direttore generale della Rai e il suo staff stanno analizzando il calendario), ma è ormai certo che il Festival, in programma dal 12 al 16 febbraio, verrà posticipato. Le canzonette saranno sacrificate alla politica, con le elezioni previste per il 17 febbraio e quindi troppo vicine, stanno ragionando ai piani alti di viale Mazzini ai 5 giorni sanremesi che metterebbero all’angolo gli ascolti delle varie tribune politiche e la par condicio.

Il vero motivo del rinvio  però si chiama Luciana Littizzetto, co-conduttrice del Festival al fianco di  Fazio: «Lucianina» come la chiama lui, domenica sera nel corso di Che tempo che fa ha lasciato capire senza troppi eufemismi che non si lascerà imbrigliare sul palco dell’Ariston . Con quel «Berlusconi non ha una pragmatica sensazione di aver rotto il c....?» relativo alla notizia della discesa in campo dell’ex premier.

Un’esternazione che ha  fatto inorridire le associazione dei consumatori, preoccupate per i minori all’ascolto (rintuzzate dai teorici della satira libera e irriverente) ma che ha fatto saltare sulla sedia soprattutto il centrodestra. Fabrizio Cicchitto ha  ricordato che «tra poco scatta la par condicio, epperò proprio alla vigilia delle elezioni il Festival sarà guidato da due persone come Fabio Fazio e la Littizzetto che non sanno dove sia di casa l’imparzialità. Già si stanno esibendo con toni marcatamente di parte e Littizzetto ci ha fatto capire quello che ci aspetta». Poco dopo gli ha fatto eco Antonio Verro, consigliere d’amministrazione Rai in quota pdl, mettendo una pietra tombale sulla data ufficiale del  Festival: «Se  dovesse trovarsi a cadere nella settimana delle elezioni o in quella precedente io francamente sarei per un suo rinvio».

Già si disperano i dirigenti Rai costretti a reinventarsi il Festival, insieme a discografici e ospiti internazionali (pare che Penelope Cruz sarà costretta a disertare) con l’agenda già piena. L’unica che non ci rimetterà niente è Littizzetto alla quale il can can mediatico ha solo portato ulteriore fama. Non che ne avesse bisogno (a Che tempo che fa prende circa 20 mila euro a puntata), trattandosi di una delle grandi star della tv: il suo contratto fa parte di quelli con la cifra segreta e sbianchettata dalla direzione Risorse artistica, ma tanto per farle due conti in tasca si presume che per il Festival intascherà parecchio considerando che Gianni Morandi l’anno scorso prese 800mila euro e Belèn 160mila solo per sfoggiare la famosa  farfallina. Ma i guadagni della Littizzetto vengono pure da film, libri (Mondadori, casa editrice di Berlusconi) e spot per la Coop (che le sono costate una recente invettiva delle dipendenti del supermercato). Tanto che nel 2008 con un reddito dichiarato di un milione e 824mila euro Littizzetto si è collocata tra i primi 500 contribuenti d’Italia.  Tanto da potersi concedere uno shopping edilizio da tredici appartamenti.

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Antonella Piperno