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Suso, addio al Milan: le cifre della cessione al Siviglia

Finisce la storia rossonera del giocatore spagnolo ormai mal sopportato a San Siro

La storia di Suso e del Milan è arrivata al capitolo finale. Lo spagnolo, finito nel mirino di critica e tifosi per una stagione decisamente negativa, va al Siviglia a caccia di quella fortuna che in maglia rossonera ha avuto solo a fasi alterne, senza riuscire a mostrare continuità.

La formula è quella del prestito per un anno e mezzo con obbligo di riscatto condizionato al raggiungimento da parte degli spagnoli della qualificazione alla Champions League. In caso positivo, il Milan avrà in tasca una plusvalenza da 20 milioni di euro garantita. Altrimenti la ruota si rimetterà in movimento anche se l'intenzione di tutti, Siviglia compreso, è che il finale porti al trasferimento definitivo dell'ala destra.

La partenza di Suso viene salutata con sollievo dalla stragrande maggioranza di tifosi milanisti. Non sono bastati i 21 gol dal giorno dello sbarco nel 2015 per farlo amare. Giocatore di talento ma limitato tatticamente, Suso ha finito col condizionare gli allenatori che si sono succeduti in panchina. Tutti lo hanno sempre considerato un punto fermo, nessuno è riuscito a costruirgli intorno qualcosa che non fosse un 4-3-3 a tratti scolastico.

Con Giampaolo le cose sono andate malissimo e l'arrivo di Ibrahimovic, che ha convinto Pioli a sposare il 4-4-2, ha tolto a Suso qualsiasi opzione tattica lasciandolo in panchina a meditare su fischi e insulti della sua gente. Da qui la scelta di rompere gli indugi per accettare la corte di Monchi, ds del Siviglia che ha sempre apprezzato le sue qualità.

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Giovanni Capuano