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Calciomercato

Quanto ha speso davvero l'Inter sul mercato

La stretta di Suning, le voci sul cambio della guardia e l'insoddisfazione di Conte per la dieta imposta dalla Cina. Ecco i numeri (reali) dell'ultimo anno di investimenti

Il mercato a costo zero e che ha abolito il verbo "volere" già dalla scorsa estate è stato ormai sdoganato a livello comunicativo da Antonio Conte e Beppe Marotta, le due braccia operative della proprietà Suning sull'Inter. Zero investimenti, non esce nessuno e non entra nessuno (anche se si ascoltano eventuali proposte per i giocatori in esubero) e una situazione economica del club che fa i conti con la crisi da Covid al pari di tutto il resto del movimento. In Italia e non solo. La scorsa estate, per intenderci, è stato il Real Madrid a varare l'austerità totale consegnando a Zidane solo il rientro di qualche prestito e nulla più.

Non c'è da stupirsi, insomma, anche se nel caso di Suning le voci di una volontà di distacco almeno parziale dall'Inter si stanno moltiplicando e creano fibrillazioni intorno alla squadra nel momento decisivo della stagione, con Conte in corsa per lo scudetto dopo l'addio dolorosissimo, anche dal punto di vista finanziario, alla Champions League. Ma quanto ha speso realmente l'Inter sul mercato negli ultimi sei mesi? E quanto nella stagione precedente, ovvero la prima di Conte sulla panchina nerazzurra?

Una cifra definitiva e ufficiale non c'è, perché le operazioni fatte dopo il 1° luglio 2020 saranno contabilizzate solo nel bilancio di questa stagione. Ma, considerato che l'acquisti di Hakimi è rientrato nel conto precedente, una traccia ragionevole la si trova spulciando nei numeri già pubblici. E dalla lettura di questi emerge che l'Inter di Conte l'anno scorso (Hakimi compreso) ha fatto investimenti per 217,3 milioni di euro compensati solo in parte da cessioni per 83,4 con un saldo negativo di quasi 134.

Soldi che sono serviti per prendere Lukaku (74,1), Barella (40,5), Hakimi (43), Eriksen (27,5), Radu (10,6), Agoumé (4,5) e una serie di operazioni minori. L'ultimo colpo importante è stato quello di Hakimi, poi la frenata che non significa però spese zero. Perché Suning si è comunque impegnato nel riscatto di Sensi (25) e nell'acquisto di Pinamonti (20 in tutto), Darmian (2,5), Kolarov (1,5) oltre a dare il via libera alla conferma a parametro zero di Alexis Sanchez e all'ingaggio gratis di Vidal, giocatori costati nulla dal punto di vista del cartellino ma con stipendi pesanti legati al loro status di stelle internazionali. In più è stato trattenuto a Milano il croato Perisic di rientro dal prestito al Bayern Monaco che non lo ha riscattato.

Parlare di un'estate senza rinforzi è, dunque, improprio. La frenata, però, c'è stata ed è stata evidente anche nella volontà di alleggerirsi di calciatori ritenuti non funzionali anche a costo di perdere qualcosa. E' il caso di Godin che, insieme a Longo, ha costretto l'Inter a svalutazioni con impatto negativo per 3,5 milioni di euro. O Nainggolan, prestato in fretta e furia al Cagliari a gennaio 2021, così come in prestito sono stati fatti partire nel corso dei mesi Joao Mario, Dimarco, Lazaro (acquisto totalmente sbagliato), il giovane Emmers e Candreva, l'unico legato a un obbligo di riscatto da parte della Sampdoria.

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Giovanni Capuano