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Ansa
Calcio

Botte da orbi in Serie B per decidere chi comanda

I cadetti al voto con la sfida Balata (uscente) contro Simonelli, ma lo scrutinio in remoto finisce davanti al tribunale Figc

Le elezioni per il rinnovo delle cariche della Lega di Serie B si terranno il 7 gennaio così come stabilito dalla stessa Lega, sia come tempi che come modalità. Lo ha deciso il Tribunale della Figc che ha respinto il ricorso della Salernitana mettendo fine a settimane di duello al calor bianco tra diverse componenti dello stesso palazzo. Una vicenda che racconta uno spaccato di politica calcistica nell'anno della pandemia e che Panorama ha ricostruito.

Non è stato un Natale sereno dalle parti della Serie B e non solo perché la crisi che travolge il calcio sta mettendo a dura prova anche il campionato cadetto. No. I presidenti del secondo campionato nazionale per importanza hanno trascorso le festività impegnati a litigare su modi e tempi della prossima assemblea elettiva, quella che dovrà rinnovare la governance e decidere se andare avanti con l'attuale numero uno, Mauro Balata, oppure virare sull'autocandidato Ezio Simonelli, già revisore dei conti della stessa Lega. Una vicenda molto tecnica all'apparenza, ma che nasconde lo scontro strisciante (nemmeno troppo) che si vive nel palazzo di via Rosellini a Milano dove c'è chi non si fida di Balata tanto da metterlo nero su bianco.

Il carteggio è finito nelle mani del Tribunale Figc. In un clima di fratelli-coltelli in cui nessuno dei protagonisti si è risparmiato. Oggetto del contendere, la decisione presa dal presidente Balata (uno dei candidati) di convocare l'assemblea elettiva da remoto e non in presenza il 5 gennaio (prima chiamata) e poi due giorni più tardi. Un atto duramente contestato da uno dei club, ovvero la Salernitana di Claudio Lotito che ha espresso la sua contrarietà sia direttamente nel corso dell'ultimo incontro, sia con un articolato ricorso presentato d'urgenza. Perché tutta questa fretta quando ci sarebbero venti giorni di tempo e perché via internet e non in presenza, la sintesi delle domande poste e poi ribadite con forza dai campani nonostante l'opposizione della stessa Lega, rapidissima a presentare una memoria difensiva nel cuore del periodo di feste per definire inammissibile e infondato il ricorso della Salernitana.

Ma la vicenda era già venuta a galla con un piccato botta e risposta tra i due candidati. Tutto per iscritto, come Panorama ha avuto modo di ricostruire leggendo le carte. "Dette modalità non paiono idonee a garantire il corretto svolgimento delle operazioni di verifica poteri... ne tantomeno (a garantire ndr) l'identità del soggetto che esprimerà il voto e che sia solo al momento del voto, con conseguente alterazione della libera volontà del votante" ha scritto Simonelli, ricordando alcuni precedenti. I microfoni "inabilitati" ai partecipanti lo scorso 23 dicembre o la scoperta che il presidente Balata e un altro patron "all'insaputa di altri e senza averne dato evidenza" si fossero "trovati nello stesso luogo per esprimere il voto".

Accuse dure, liquidate con una lettera a firma Balata (su carta intestata della Lega Serie B) di 13 righe saluti esclusi: "Sorprende la Sua pretesa di modificare a Suo esclusivo piacimento quanto già deciso nelle competenti sedi degli organi a ciò istituzionalmente deputati". Risposta data "per pura cortesia" e "senza che da ciò Le derivi qualsivoglia legittimazione ad interloquire in merito". Amen.

Perché la modalità delle votazioni accendono così gli animi? La chiave di lettura pare semplice. Gli avversari di Balata pensano che il presidente voglia forzare la mano per limitare al minimo il momento di confronto-scontro in assemblea e blindare la propria rielezione. Balata, ovviamente, respinge ogni sospetto e si fa scudo di quanto sta accadendo nel Paese, dove la pandemia ha spostato molte delle attività istituzionali di enti e società su piattaforme da remoto.

E qui si consuma l'ultimo aspetto della contesa dei fratelli-coltelli della Serie B. Secondo Balata la Figc stessa ha sdoganato l'assemblea elettiva online, visto il momento. Per i ricorrenti non è così e, anzi, sia la Presidenza del Consiglio che il Coni che la Federcalcio hanno messo nero su bianco che votare a distanza si può, ma solo come "strumento di carattere eccezionale". Può essere considerato l'unico disponibile il 7 gennaio? "Quel giorno potremo andare al ristorante, perché la Lega vuole imporre il voto virtuale" ha scritto nelle sue memorie il legale della Salernitana. Il Tribunale federale ha deciso che si procederà online.

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Giovanni Capuano