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Ansa
Calcio

Coronavirus, così la Figc punta a finire il campionato

Si riparte il 2 maggio e servono 13 date, da concordare con la Uefa che spinge per chiudere Champions ed Europa League. Europeo spostato di qualche mese

La Figc sta studiando la road map per riuscire a concludere regolarmente la stagione dei propri campionati (non solo la Serie A) malgrado l'emergenza Coronavirus. Un passo obbligato per evitare di mettere in ginocchio il sistema, che rischia di perdere solo per il massimo torneo ben 600 milioni di euro, con club che sono sull'orlo del crack. Una consapevolezza che ha spinto il numero uno federale, Gabriele Gravina, a fare forti pressioni sulla Uefa per lo slittamento dell'Europeo 2020, seguito poi da altre federazioni in giro per l'Europa alle prese con lo stesso problema.

Tolto di tappo di Euro2020, ecco che il piano della Federcalcio prevede la possibilità di ripartire a inizio maggio. La scadenza del 3 aprile, attuale limite del blocco dei campionati, viene considerata ragionevolmente solo un termine teorico sia perché è ben difficile che l'emergenza sanitaria sia alle spalle, sia perché servirà tempo per rimettere in movimento squadre che si stanno progressivamente fermando anche negli allenamenti (tema al centro di un durissimo scontro con l'Assocalciatori).

L'idea della Figc è che, ricominciando a giocare a inizio maggio (2 o poco oltre) ci sarebbe spazio per le 12 giornate che mancano al termine della Serie A e per chiudere la stagione regolare della Serie B e della Serie C. Idem per chi ha una 13° partita da recuperare anche se andranno considerati gli intrecci con il calendario della Champions e dell'Europa League che la Uefa vuole difendere a tutti i costi per lo stesso motivo economico e di regolarità dell'annata.

Gravina è consapevole di dover arrivare alla fine entro il 30 giugno, data in cui si chiude ufficialmente la stagione calcistica mondiale, scadono i contratti e i prestiti e dal punto di vista bilancistico le società devono far quadrare i conti. Andare oltre non è impossibile,ma bisognerebbe scrivere regole temporanee con l'aiuto della Fifa e dei singoli governi. Non impossibile, ma la speranza è quella di poterne fare a meno.

Ogni altra ipotesi sul tavolo, dal congelamento della classifica senza assegnazione di titoli alla sospensione con proclamazione della squadra campione d'Italia, è oggi secondaria rispetto al primo obiettivo. Lo stesso vale per l'idea lanciata di chiudere con playoff e playout: al momento manca consenso condiviso perché in tanti vorrebbero approfittarne o non essere penalizzati.

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Giovanni Capuano