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Calcio

Il miglior Ronaldo per la Juve e i meriti di Sarri

Dalle panchine di novembre all'esplosione in inverno: storia di come il tecnico toscano ha gestito alla grande il suo fuoriclasse

C'è molto del lavoro di Maurizio Sarri dietro l'esplosione di Cristiano Ronaldo che dall'inizio di dicembre segna con regolarità impressionante in campionato: 11 reti in 7 giornate (consecutive). E' il lavoro di un tecnico che si è dovuto adattare alla grandezza del campione avuto a disposizione, ma allo stesso tempo è stato capace di non snaturarsi completamente e di fare la cosa giusta al momento giusto, quello più difficile.

La Juventus gode i frutti di questo matrimonio non semplice da benedire all'inizio. Da una parte il campione affermato e spesso egoista, nel senso di ego-centrico. Dall'altro l'allenatore con alle spalle una lunghissima gavetta e un solo trofeo alzato al cielo, noto per l'intransigenza delle sue idee.

Ebbene, dopo sei mesi di convivenza il bilancio - seppure provvisorio - è positivo. Ronaldo è più che mai dentro il gioco della Juventus, sta beneficiando dell'idea di calcio più offensiva imposta da Sarri e sta restituendo tanto anche in termini di gol decisivi. Il tutto nella stagione in cui per qualche settimana la critica si è divisa sull'utilità di CR7 per la squadra. Era novembre, il mese delle panchine e delle polemiche.



Il Ronaldo di oggi nasce anche in quel mese lì, quello in cui Sarri ha avuto la forza di trattarlo come uno dei tanti pur sapendo di essere davanti a qualcosa di diverso. Quello era un Ronaldo normalizzato dai problemi al ginocchio, rendeva meno del dovuto e toglieva spazio ad altre soluzioni.

Averlo gestito senza timori reverenziali, liberando le qualità di Higuain e Dybala, sopportando il peso della critica (e delle frecciate del portoghese) ha rappresentano una doppia vittoria per Maurizio Sarri in termini tecnici e di autorevolezza. Solo così l'allenatore toscano, che ha rinnegato il sarrismo ma non del tutto il suo modo di pensare calcio, può oggi definire Ronaldo uno che "ti crea un problema" (cioè tutto deve ruotare intorno a lui), "ma te ne risolve altri cento", senza sminuire i lavoro della squadra.

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Giovanni Capuano