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Calcio

Infortuni e stanchezza: i motivi della crisi Milan

Pioli in emergenza da mesi, le assenze di Ibrahimovic e il centrocampo dimezzato: così i rossoneri sono entrati senza forze nella volata scudetto - IBRA E I LOGORIO DEL TEMPO: LE PARTITE SALTATE

C'è un'immagine simbolo del momento difficile che sta scolorendo il sogno scudetto del Milan. Non è quella di Ibrahimovic sul palco di Sanremo nella fase più delicata della stagione (scelta comunque anomala), ma la fotografia della panchina nella serata della sfida con l'Udinese, ripresa per i capelli all'ultimo secondo grazie a un gentile omaggio della difesa friulana. Nello scatto si vedono Ibrahimovic, Calhanoglu e Mandzukic in abiti civili che chiacchierano in panchina. Allargando l'obiettivo si sarebbe potuto cogliere anche Bennacer. Poi Tonali si è fermato nel corso della partita e alla fine ne è uscita una prestazione da solito Milan di questo inizio 2021, lontanissimo da quello che prima e soprattutto dopo il lockdown era volato in testa alla classifica.

I numeri sono impietosi. Dopo Capodanno i rossoneri hanno scalato le marce: 19 punti in 11 giornate con una media di 1,72 uguale a quella del Napoli e inferiore a tutte le altre in corsa nella zona alta della graduatoria, tra sogni scudetto e ambizioni Champions League. Per intenderci, l'Inter di Conte ha alzato il ritmo e viaggia a 2,30 di media ma non è la migliore perché l'Atalanta di Gasperini sta andando ancora più forte (2,36) e in due mesi ha mangiato al Milan la bellezza di 7 punti. Anche la Juventus del criticato Pirlo, in evidente difficoltà, mantiene comunque una velocità di crociera superiore con i suoi 2,27 punti a partita. Sembrano dettagli, sono proiezioni che consigliano l'ex capolista a guardarsi con attenzione anche alle spalle perché il quarto posto alla fine è vitale per tutti, Milan compreso.

Non è ancora tempo di allarme rosso, però il riallineamento è nei fatti. La realtà è che era il Milan di prima di Natale ad essere un'anomalia. Meravigliosa, meritata, ma anomalia. Costruito non per lottare per la vetta, si era trovato in testa per 22 giornate andando oltre ogni difficoltà a partire dagli infortuni e dal Covid. La fatica, però, ha presentato il conto tutto insieme togliendo punti di riferimento e forze alla squadra di Pioli.

Se si sommano le partite saltate da titolari e pilastri rossoneri come Bennacer (14), Ibrahimovic (10), Rebic (8), Kjaer (7), Calhanoglu-Saelemaekers-Romagnoli (4) il totale fa 51: un campionato e mezzo perso con momenti di autentica emergenza come a settembre o inizio gennaio. Il mercato invernale questa volta non ha aiutato perché Mandzukic si è confermato lontanissimo da una condizione sufficiente, Meitè è una riserva e il solo Tomori ha veramente rinforzato la rosa; un anno fa la svolta era stata lanciata dagli ingaggi di Ibrahimovic e Kjaer. E' mancato lo sprint e i valori si sono riallineati. Nessun processo, ma una presa di coscienza utile a preparare al meglio l'ultimo terzo di stagione.

Il Milan si è guadagnato un posto al sole nella corsa Champions League anche se il calendario non aiuta. Delle dirette concorrenti, solo il Napoli dovrà fare visita a San Siro mentre Juventus, Lazio e Atalanta attendono i rossoneri a casa loro. Potrebbe essere uno svantaggio oppure no, considerando come proprio in trasferta la squadra di Pioli abbia vissuto le sue giornate migliori sbancando il San Paolo, l'Olimpico e conquistando il derby d'andata con l'Inter.

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Giovanni Capuano