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Ansa
Calciomercato

Lukaku e il mercato dell'impossibile

Il belga a un passo dal ritorno all'Inter, un anno dopo la cessione record da 115 milioni di euro. Le cifre dell'accordo, le ragioni del Chelsea e perché ai nerazzurri conviene riprenderlo - LUKAKU, STORIA DI UN TRIPLO FALLIMENTO

Adesso che la trattativa per riportare Romelu Lukaku dal Chelsea all'Inter è ufficialmente partita, con i due club che stanno ragionando su costo e formula del prestito, si può davvero dire che le vie del calciomercato sono infinite. Non esisteva che uno spiraglio piccolissimo per il belga e la sua voglia di Serie A, meglio di fuga da Londra, uno spazio quasi inesistente tenendo in conto i parametri classici con cui si giudicano le storie di mercato.

Invece ha avuto ragione lui. Forse. La sua strategia, certamente goffa e suicida dal punto di vista mediatico, lo ha portato dove voleva e cioè a mettere attorno a un tavolo Chelsea e Inter con la piena consapevolezza di un'unica exit strategy dopo la profonda rottura tra l'attaccante, il suo tecnico e il resto del gruppo: impossibile immaginare una sua permanenza a Londra e anche solo credere alla possibilità di venderlo realizzando almeno una parte dei 115 milioni di euro garantiti l'estate scorsa all'Inter in un affare che aveva spezzato in due il cuore del popolo nerazzurro.

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La lezione numero uno è che alla fine decide la volontà dei calciatori: sono loro a determinare l'esito di una trattativa e non esiste alcun ragionamento economico, valido nel mondo reale, che li obblighi a tenere in considerazione anche il parere di chi investe sul calcio centinaia di milioni di euro. Lukaku ha rotto con il Chelsea azzerando quasi il valore di un asset ancora a bilancio per oltre 90 milioni, lo ha fatto rinunciando lui stesso a una buona fetta del suo ingaggio ma penalizzando soprattutto la società che aveva creduto in lui.

Se davvero la trattativa arriverà in porto come sembra (distanza non eccessiva tra domanda e richiesta per concludere il prestito oneroso per una stagione), Lukaku riavrà la maglia nerazzurra vestita per due stagioni con il coronamento dello scudetto 2020-2021. Troverà un'Inter diversa, dovrà adattarsi al calcio di Simone Inzaghi e fare a meno della guida di Antonio Conte e dei consigli di preparazione atletica di Pintus. Scommette su se stesso, per far dimenticare di aver mancato ancora una volta l'approdo nel mondo della Premier League dove continuerà a essere giudicato un calciatore normale e non certo di livello top.

L'Inter apparentemente compie un capolavoro. La lezione numero due è proprio questa: mai credere che esista qualcosa di impossibile sul mercato, si rischia di essere smentiti dai fatti. La scorsa estate Beppe Marotta, amministratore delegato sport del club, aveva masticato amaro per la fuga del belga, oggi gode all'idea di infilare un doppio colpo a costo quasi zero perché insieme a Lukaku arriva anche Dybala e non è detto che parta Lautaro Martinez, che non ha nessuna intenzione di traslocare.

Con questo terzetto, se dovesse davvero comporsi, Inzaghi avrà l'obbligo di vincere lo scudetto perché in Italia è difficile trovare un attacco più completo e competitivo. E' chiaro che da qualche parte i conti dovranno essere fatti tornare perché il periodo dell'austerity non è finito in casa Zhang. Chi partirà? Sarà il mercato a stabilirlo. Di sicuro l'approccio è stato opposto rispetto a un anno fa, quando il clima che si respirava era quello della smobilitazione.

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Giovanni Capuano