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Lo stellone tedesco

Diario di Qatar 2022, giorno 9 - La Germania si salva (grazie al Giappone), il Belgio delude, l'Africa rinasce - QATAR 2022, TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA

Niclas Fullkrug, anni 29 e sbucato quasi dal nulla tra Serie B tedesca e Werder Brema, si è ritagliato uno spazio nella storia recente della Germania del pallone: sua le rete del pareggio nella partita della paura contro la Spagna, fuggita via grazie a Morata, sue le speranze ancora intatte di andare avanti per i panzer che erano sull'orlo del precipizio e invece sono più vivi che mai. In realtà i tedeschi devono molto a Fuller, altro semi sconosciuto dal cognome vagamente germanico, che al primo tiro in porta di tutto il Mondiale per la Costarica ha fatto centro e battuto il Giappone: harakiri nipponico e Germania di nuovo in sella. Fosse andato come pronostico in mattinata, saremmo qui a discutere della seconda clamorosa eliminazione tedesca dai gironi di un Mondiale. Invece no. Mai darli per morti, o quasi.

Chi sta deludendo parecchio è il Belgio dell'ex generazione d'oro che rischia di chiudere a zero tituli. De Bruyne prima di iniziare l'aveva detto, inascoltato: "Siamo troppo vecchi peer vincere". Anche per pareggiare, almeno contro un Marocco che ha riscattato le delusioni del calcio africano, fin qui periferico oltre ogni previsione negativa. I belgi hanno un piede fuori e sono ancora vivi solo grazie ai pasticci arbitrali della prima con il Canada, altrimenti l'avventura sarebbe già ai titoli di coda.

A proposito di Canada, ieri tra le 16,51 e le 17,01 ha vissuto i dieci minuti più belli della sua storia sportiva: prima volta ad alzare la Coppa Davis nel tennis e primo gol in una fase finale del Mondiale. Poi la Croazia si è ricordata del grande talento che ha e le cose sono tornate al loro posto. E' stata la partita più bella del Mondiale fin qui, almeno per i primi 70 minuti; una boccata d'ossigeno dentro un torneo in cui sta prevalendo il tatticismo, dettato anche dalla necessità di non esporsi per non perdere compromettendo le chance di passaggio del turno.

Oggi è il giorno di Ronaldo e del Brasile senza Neymar. Il ct della Seleçao ha aperto la crociata contro i picchiatori e non ha torto, anche perché gli arbitri, impegnai nel cervellotico conteggio dei minuti di recupero, stano perdendo di vista il cuore del loro lavoro che è tutelare spettacolo e salute dei calciatori. Adesso entrano in gioco i numeri uno del fischio, speriamo ci sia tempo per ravvedersi.

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Giovanni Capuano