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Calcio

Cento partite in un anno: nasce il calcio dei robot

Il Coronavirus obbliga a riscrivere i calendari col rischio di sottoporre i top player a un massacrante giro della morte dal 12 giugno all'11 luglio (del 2021)

Bisogna avere un fisico bestiale per fare quello che ti pare (motivetto di una vecchia hit italiana), ma soprattutto per fare il top player della Serie A. Quello che ha ottime chance di arrivare in fondo alla stagione giocandosi le coppe europee e ripetere il tutto l'anno prossimo con l'aggiunta degli impegni della sua nazionale tra amichevoli, Nations League e il dessert prelibato dell'Europeo spostato nell'estate del 2021 causa pandemia.

Roba da fare spavento anche al più allenato dei calciatori. Calcolatrice alla mano - facendo finta che il nostro prototipo di superuomo non riposi mai e non incorra in infortuni o squalifiche - fanno un centinaio di partite potenziali tra il 12 giugno 2020, giorno in cui Milan e Juventus hanno rimesso piede in campo per la semifinale di ritorno della Coppa Italia - e l'11 luglio 2021 quando è in calendario la finale dell'Europeo. Tredici mesi meno un giorno, ovvero 394 giorni pieni di calcio che stroncherebbero anche un decatleta.

TREDICI MESI SENZA SOSTA

E' chiaro che a nessuno verrà chiesto un simile sforzo e, anzi, dobbiamo abituarci a vedere rotazioni scientifiche studiate da allenatori, preparatori e calciatori così come il dialogo con federazioni e commissari tecnici sarà fitto per evitare inutili fatiche supplementari. Però l'emergenza Coronavirus ha lastricato la strada dei top player di impegni senza sosta fin quasi ad arrivare al paradosso.

Facciamo un esempio. Cristiano Ronaldo, ma anche un altro qualsiasi dei nazionali di Juventus, Milan, Inter e Napoli, ha davanti a sé un'agenda con 18 partite entro il 23 agosto per chiudere la stagione interrotta bruscamente dalla pandemia e ripresa per i capelli da Figc e Uefa. Sono 12 giornate di campionato (13 per gli interisti), le due di Coppa Italia e potenzialmente 4 di Champions League per arrivare a fare la finale di Lisbona del 23 agosto.

Poi rapido stop e, prima della ripresa della Serie A, via con le nazionali. La prossima annata si annuncia da brividi. Restiamo sempre all'esempio CR7: 38 partite di campionato tra metà settembre e fine maggio, virtualmente 5 di Coppa Italia dai quarti alla finale e da 6 a 13 di Champions League partendo dai gironi per arrivare alla primavera del 2021. A contorno bisognerebbe anche aggiungere (sempre potenzialmente) un paio di finali di Supercoppa in caso di successo in uno dei tornei nazionali o internazionali del finale di stagione e - ma qui sarebbe una gioia più che una fatica - gli impegni del Mondiale per Club. Il totale fa circa 60.

E non è finita qui. Le nazionali che sono state sospese nel periodo della pandemia e poi anche a giugno per lasciar spazio ai campionati e alle coppe europee torneranno ad esigere i loro spazi. L'idea è che cambi qualcosa nella programmazione del calendario che prevede Nations League, qualche amichevole e dall'11 giugno l'Europeo. Parliamo di una dozzina di partite per il nostro Ronaldo (preso come esempio) prima di sbarcare nell'Euro dove ne farà un minimo di 3 e un massimo di 7.

Se avete perso il conto lo facciamo insieme: 96 partite. Una ogni tre giorni e mezza. Siamo ovviamente al paradosso e abbiamo conteggiato tutto il possibile, ma dà l'idea dello sforzo fisico cui saranno sottoposti i top player nei prossimi mesi e anche di quello organizzativo per riuscire a tenere tutto insieme. Incrociando le dita, perché non c'è spazio per nessun altro rinvio.

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Giovanni Capuano