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Calcio

Il calciomercato dei procuratori: una tassa da 600 milioni (all'anno)

La Fifa pubblica i dati del 2022 con la conferma che la crisi non è passata, ma c'è chi ha ricominciato a guadagnare come prima del Covid

Nel 2022 i club calcistici di tutto il mondo hanno pagato una tassa da 587 milioni di euro per portare a compimento i propri affari di calciomercato. Un balzello finito nelle tasche di agenti ed intermediari attraverso le commissioni che spesso sono uno dei nodi centrali nelle trattative intorno ai top player internazionali. Storie di mercato in cui la differenza tra una squadra e l'altra la fa spesso l'assegno riconosciuto a chi gestisce la trattativa tra due società.

A fare il conto è il consueto report della FIFA che si basa sui dati inseriti nel cervellone che registra tutti i movimenti di calciatori. La notizia è che la crisi Covid, almeno per i procuratori, è alle spalle. I 587 milioni di euro si avvicinano, infatti al record del 2019 (617) e segnano un progresso del 24% rispetto all'anno scorso quando ancora il calciomercato risentiva delle conseguenze della mancanza di denaro da parte dei club. Evidentemente non bastano i bilanci disastrati di larga parte del sistema per dissuadere il ritorno a vecchie forme di gestione delle trattative.

Ad affidarsi agli intermediari rimangono soprattutto le squadre che si muovo per acquistare un giocatore: accade in tre quarti delle occasioni e muove un giro d'affari da 424 milioni di euro. Ad attirare i professionisti del calciomercato sono sempre più anche le donne, fenomeno in ascesa anche nel Vecchio Continente dopo aver vissuto soprattutto nel Nord America. Nel 2022 il numero di trasferimento che ha visto il coinvolgimento di figure professionali di intermediazione è cresciuto del 43%.

Quasi tutta la spesa per agenti e procuratori viene generata in Europa: 96,2%. A trainare è la ricchissima Inghilterra con 191 milioni di euro ma l'Italia viene subito dopo con 83 milioni pur generando in assoluto volumi inferiori di investimenti. A seguire Portogallo (62), Spagna (57), Germania (53) e Francia (28).

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Giovanni Capuano