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Brexit: i 5 punti dell'accordo Ue-Gran Bretagna

Dalla governance economica alla competitività, dalla sovranità all'accesso al welfare, ecco cosa prevede l'intesa

Si è chiuso nella notte il negoziato dei leader europei sull'accordo da raggiungere con la Gran Bretagna per permettere al premier David Cameron di schierarsi a favore del "si'' nel referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea.

Le richieste britanniche erano state presentate ufficialmente il 10 novembre scorso con una lettera di David Cameron in cui venivano identificati "panieri" di azioni: governance economica, competitività, sovranità e accesso al welfare. A quella lettera, il 2 febbraio il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha risposto proponendo - di concerto con Londra - un accordo "giuridicamente vincolante" che costituirebbe una "interpretazione" del Trattato di Lisbona, per rispondere alle richieste della Gran Bretagna.

La proposta finale si compone di una Decisione' dei capi di stato e di governo e che è il testo principale al centro del negoziato-maratona, più cinque "Dichiarazioni" annesse (due del Consiglio, tre della Commissione). Ecco i punti principali:

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1 - Governance economica

Assicura che i paesi dell'eurozona "rispettano" il mercato unico e gli interessi dei paesi che non ne fanno parte, i quali a loro volta "si astengono" dal porre il veto alla maggiore integrazione dell'Eurozona. Finora prevede la possibilità di "disposizioni specifiche nel single rulebook" anche sui requisiti prudenziali di banche, istituti finanziari e assicurazioni della City, ma impone il rispetto di "condizioni di parità nel mercato interno", ovvero senza allentamenti dei vincoli che potrebbero sfavorire gli altri. Le authority europee di controllo continueranno ad avere competenze anche sulla City.

2 - Competitività

La Ue "farà tutti gli sforzi per rafforzare il mercato interno e mantenere il passo per adeguarsi ai cambiamenti", in particolare "riducendo il carico amministrativo ed i costi" per le Pmi. La Commissione "respingerà la legislazione non necessaria"

3 - Sovranità

Londra ottiene che il concetto di "unione sempre più stretta" come obiettivo scritto in tutte le versioni dei Trattati non si applichi più alla Gran Bretagna nella prossima revisione del Trattato. I Parlamenti nazionali che rappresentano il 55% dei 28 (attualmente 16 paesi, ma il quorum dipende dalla grandezza dei paesi coinvolti) possono bloccare con un 'cartellino rosso' le iniziative legislative europee. È il germe della Europa a doppio standard.

4 - Accesso al welfare

Si accetta il principio che in situazioni eccezionali "la libertà di movimento dei lavoratori puo' essere limitata". L'accesso al sistema di welfare puo' essere concesso gradualmente nell'arco di quattro anni (partendo da zero). Londra ottiene che il freno d'emergenza sia applicato per 7 anni, ma non sia retroattivo. Gli assegni per i figli rimasti in patria saranno indicizzati sul reddito del paese di residenza.  

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Redazione