Paola Goisis: "Umberto, riprendiamoci la Lega"
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Paola Goisis: "Umberto, riprendiamoci la Lega"

La fedelissima del Senatùr: "Maroni è un traditore: se Bossi ce lo chiede siamo pronti alla guerra"

L’intervista di Umberto Bossi su  La Repubblica fa rumore . Un’attacco a tutto tondo a Roberto Maroni, come mai il fondatore del Carroccio aveva fatto.  Anche se, secondo alcuni dissidenti bossiani, che parlano sotto anonimato, è un’uscita un po’ a scoppio ritardo: «Umberto Bossi quelle cose avrebbe dovuto dirle  qualche anno fa».  Secondo il vicesegretario federale  Matteo Salvini, uno degli uomini più importanti dell’attuale corso leghista, le parole di Bossi  «fanno male alla Lega e al Nord». Salvini, pur sottolineando che al Senatùr «va la mia eterna riconoscenza», definisce «ingiustificato» l’affondo bossiano e difende il segretario Roberto Maroni, che è anche presidente della Lombardia: «Non ne capisco il motivo, proprio mentre Maroni sta facendo bene il suo lavoro». Bossi definisce Maroni «traditore» e arriva a dire che «Maroni non ha i nostri ideali». Di più: incalzato da Gad Lerner, giornalista che ha sempre visto l’alleanza della Lega con il Pdl come fumo begli occhi, il fondatore della Lega arriva ad accarezzare l’idea di allearsi con la sinistra. Dove va a parare l’attacco di Bossi che arriva un anno dopo il caso Belsito? Panorama.it lo chiede alla fedelissima del Senatùr Paola Goisis, recentemente espulsa dal segretario della Liga veneta Flavio Tosi.

On. Goisis, sarà scissione?
«Non sono in grado di dirlo, è Bossi che deciderà il da farsi. Certo, se lui ci dà il via noi siamo pronti a seguirlo. Bossi  ha in mente di riprendersi la Lega (lo dice esplicitamente a Lerner ndr)».
Non le sembra un’uscita anche  un po’ fuori tempo massimo?
«Noi aspettavamo da tempo che Bossi si convincesse che Maroni è un traditore, ora sappiamo chi è il nemico da combattere».
Suvvia, ora Maroni sarebbe addirittura il nemico, anzi il nemico del Nord? Non le sembra francamente esagerato?
«È di fronte agli occhi di tutti che Maroni e Tosi hanno svuotato la Lega per costruirsi il loro partitone personale».
Permetta, qui c’è una questione di real politik: come pensa Bossi di riprendersi il partito se le truppe non le ha più, viste le massicce espulsioni?
«Gli espulsi saranno le truppe  che ricostruiranno le Lega».
A partire dal nuovo giornale «La lingua padana» e dall’associazione culturale fondata da Giuseppe Leoni?
«Saranno la base da cui ripartirà la Lega».
Ma quale Lega? Qui è stato fatto un congresso solo un anno fa, il nuovo segretario è Maroni…
«Tosi se ne è uscito tempo fa dicendo che intende archiviare lo storico simbolo di Alberto da Giussano. Ecco, noi saremo in grado di ricostruire simbolo e movimento».
Bossi vuole portare la Lega a sinistra? Se è così, vi fidate del Pd?
«Lui ha sempre detto che il nostro fine è il federalismo. Noi ripartiremo per riprendere il federalismo fiscale  dal punto in cui Mario Monti lo ha bloccato».

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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