Berlusconi: "Vogliamo un'altra Europa"
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Berlusconi: "Vogliamo un'altra Europa"

Il leader del Pdl ha presentato le liste per le europee di Forza Italia e chiesto riforme in Italia ed un impegno diretto di tutti i moderati - Tutti i candidati - Foto - Analisi - I guai del Pd

Con la presentazione delle liste dei propri candidati è cominciata la campagna elettorale di Forza Italia. Questi i passaggi principali dell'intervento del leader del centrodestra, Silvio Berlusconi.

- "E' la prima volta dopo 20 anni che non sarò candidato. Sono stato il più votato in questi ultimi 20 anni. Mi spiace che non potrò portare il mio contributo personale... La mia impossibilità, anche di votare, accade non per una volontà dell'elettorato, ma per un'ingiusta decisione della magistratura. La mia innocenza è documentata".

- "Mi ha fatto piacere la decisione del tribunale di sorveglianza di affidarmi ai servizi sociali. Ho sempre fatto attività di supporto per chi ha bisogno".

- "La mia impossibilità a candidarmi va a tutto vantaggio della sinistra".

- "I nostri candidati rappresentano al meglio le varie facce del centrodestra e dei moderati. Abbiamo numerosi parlamentari europei uscenti che hanno ben lavorato nel PPE di cui è stata apprezzata la coerenza. Abbiamo poi amministratori locali e nomi nuovi. Abbiamo creato un giusto mix per rispondere e portare le nostre esigenze a Bruxelles".

- "Noi non siamo anti europeisti, ma dopo anni di Europa a trazione tedesca e di rigore sono convinto che dobbiamo cambiare registro. L'Europa e Bruxelles devono convincerci che sia utile e non una palla al piede per il nostro paese. Bisogna rivedere tutti i trattati: il patto di stabilità, bisogna annullare il fiscal compact sul quale avevo posto il mio veto".

- "Nella valutazione della nostra economia l'Europa dovrebbe considerare anche il sommerso"

- "La situazione dell'economia rende superati i vecchi trattati. Sono convinto che si possa consentire lo sforamento del rapporto deficit-pil al 3%"

- "Anche noi come la Thatcher dobbiamo dire: vogliamo indietro i nostri soldi. Stiamo parlando di circa 30 mld di surplus"

- "Bisogna rivedere i poteri della Banca Centrale Europea".

- "L'Europa non è una vera unione politica. La figura fatta nella recente crisi Ucraina dimostra l'assenza di strategia. Noi chiediamo una comune politica economica, fiscale, estera e per questo chiediamo che il Presidente della Commissione venga eletto direttamente dai cittadini europei". 

- "Una unione vera deve avere un'unica difesa che significa risparmio del 50% sulle spese e ci porterebbe ad essere una potenza mondiale. Potremmo così sederci alla pari con Russia, Cina, Usa nei tavoli sulle strategie mondiali".

- "L'11 novembre del 2011 ci fu un colpo di Stato nel nostro paese. Il mio fu l'ultimo governo eletto dal popolo"

- "No al voto frazionato. Gli italiani non hanno ancora imparato a votare".

- "Il Governo di Renzi propone finalmente due riforme importanti: quella sui poteri dello Stato e delle regioni. Ed è assolutamente da fare. L'altra è quella del cambio dell'assetto parlamentare del paese. Basta con il bicameralismo perfetto; si al Senato che debba essere diverso. Deve costare di meno, non deve essere eletto e non deve votare la fiducia. Non condividiamo la riforma che è stata approvata alcuni giorni fa".

- "L'altra riforma è l'elezione diretta del Presidente della repubblica che non deve essere più scelto dalle segreterie dei partiti"

- "Abbiamo 30 donne nelle nostre liste. Ne avremmo volute di più"

- "Quanta malevolenza contro il nostro partito. Non parlo dalla fine della scorsa campagna elettorale. Io quasi sempre la penso in maniera opposta delle dichiarazioni che i giornalisti mi hanno messo in bocca e virgolettato in questi mesi"

- "Chiudo con un appello: l'Italia non è un paese governabile. Il nostro assetto costituzionale è fatto per rendere tutto difficile. Questo è un danno enorme anche perché non ci rende competitivo sul mercato mondiale".

- "Gli italiani che sono disgustati dalla politica hanno ragione. Mi spaventa che il 46% oggi dichiari di non voler andare a votare o votare scheda bianca. Va a finire che oggi noi abbiamo un premier che non è stato mai nemmeno candidato..."

- "Renzi ha avuto 100 mila voti a Firenze, io 20 milioni in tutta Italia".

- "Del Governo Letta ho scelto solo un ministro"

- "Oggi il governo è affidato ad una differenza di voti dello 0,37% tra le due coalizioni. E' sostenuto da 63 parlamentari eletti con i voti del Pdl. Siamo in una situazione in cui manca il rispetto delle regole democratiche".

- "A tutti i moderati, che sono delusi da questa politica, che non prestano più attenzione. I moderati sono la maggioranza in Italia. Dobbiamo trasformare questa maggioranza da sociale a politica, consapevole ed organizzata. Oggi avete il dovere di occuparvi del nostro comune destino. Chi si gira dall'altra parte non ama la libertà e forse non vuole più vivere in Italia. Chi invece vuole fare, deve farlo".

- ”Bipolarismo unico sistema che funziona nel mondo. Se vogliamo diventare un paese che guarda con fiducia al futuro, se vogliamo ritornare ad essere una democrazia non abbiamo che questa possibilità".

- "Quello della Giustizia è un tema centrale. La maggioranza degli italiani credo la ritenga la riforma delle riforme".

- "Io ritengo miracoloso il fatto che Forza Italia sia al 20%. Renzi è sempre in televisione. Io quasi mai".

- "Fare politica ha dei costi. Io non so come si potrà arrivare ad una politica che sia in grado di comunicare. La legge contro il finanziamento pubblico ai partiti è una legge contro di me".

- "Euro si, ma certe ben precise condizioni".

- "L'esclusione di Scajola è stata molto, molto, molto dolorosa. Era nostra intenzione immetterlo nella lista. Ma abbiamo dovuto fare i conti sulla battaglia contro di lui che si stava preparando in certi giornali. Spero che ci sia ancora la possibilità di collaborare con lui".

- "Noi insistiamo. L'Italicum va approvato al più presto. La sinistra vuole spostarla a dopo la modifica del Senato. Forse la sinistra ha paura. Ci preoccupa che questo Governo forse non ha il pieno controllo del suo gruppo parlamentare".

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