Berlusconi: "La mia decadenza una macchia sulla democrazia italiana"
News

Berlusconi: "La mia decadenza una macchia sulla democrazia italiana"

L'intervista del Cavaliere nell'ultimo libro di Bruno Vespa

Silvio Berlusconi a tutto tondo sulle vicende di più stretta attualità che lo stanno riguardando in questi ultimi tempi: dal voto sulla sua decadenza alla legge Severino, dalla manovra, al no alle tasse e al ritorno dell'Imu. In una lunga intervista riportata nell'ultimo libro di Bruno Vespa che uscirà il prossimo 7 novembre con il titolo “Sale, zucchero e caffè. L’Italia che ho vissuto da nonna Aida alla Terza Repubblica" (Mondadori - Rai Eri), tutta l'indignazione del Cavaliere che, da capo del centrodestra italiano, tra poche settimane rischia di dover abbandonare il Parlamento.

Ecco alcuni estratti dell'intervista

LA DECADENZA

"Il voto sulla mia decadenza sarebbe una macchia sulla democrazia italiana destinata a restare nei libri di storia: il leader di centrodestra escluso così, con una sentenza politica che è il contrario della realtà, perché non si riesce a batterlo nelle urne... Si rende conto?".

LA LEGGE SEVERINO

"Segnalo che il governo, se volesse, avrebbe un’autostrada per risolvere il problema. E' tuttora aperta la legge delega sulla giustizia, e basterebbe approvare una norma interpretativa di una riga, che chiarisca la irretroattività, la non applicabilità al passato della legge Severino".

ENRICO LETTA

Il premier dica sì o no. Basterebbe rispettare lo Stato di diritto, l’articolo 25 della nostra Costituzione e l’articolo 7 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo".

LA LEGGE DI STABILITA'

"I ministri l’hanno approvata con la clausola che avrebbe dovuto essere migliorata in incontri con la nostra cabina di regia e dopo in parlamento. La legge di stabilità va cambiata perché è inaccettabile l’idea di nuove tasse o, peggio ancora, del ritorno della tassa sulla casa, addirittura aumentata".

Intanto oggi, alla presentazione del libro di Vespa, Silvio Berlusconi ha parlato della sentenza del processo sui diritti Mediaset che lo ha condannato in via definitiva per frode fiscale e per cui ora rischia – il Senato dovrebbe votare entro fine novembre – di decadere dalla carica di senatore per via della legge Severino sull'incandidabilità dei condannati a più di due anni.

"Hanno commesso un autogol - ha spiegato il Cavaliere - Mi pare tutto chiaro. Come dice una vecchia canzone di De Gregori 'Non c'è niente da capire'".

Per Berlusconi "l'atteggiamento della sinistra, e non solo, è ormai sotto gli occhi di chiunque abbia anche soltanto un minimo di onestà intellettuale. Gli italiani - ha continuato - hanno capito che vogliono eliminarmi per sempre dalla vita politica perché mi considerano l'ultimo ostacolo alla loro definitiva presa del potere". 

Ma l'ex premier non si sente affatto sconfitto: “La partita è ben lontana dal fischio finale perché la sentenza che mi ha condannato è fondata su delle falsità e sarà ribaltata molto presto".

I più letti

avatar-icon

Claudia Daconto