Berlusconi e il cerchio magico... scelto da lui
Daniele Scudieri / Imagoeconomica
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Berlusconi e il cerchio magico... scelto da lui

Rossi, Bergamini, Toti, Pascale: perché in molti non sopportano la nuova linea di comando di Forza Italia

Ma cos’è un cerchio magico? Nella storia della magia, dai Babilonesi, ai “maghi cerimoniali” del rinascimento, agli indiani d’America, alle sette neopagane, è un simbolo ricorrente. Rappresenta la perfezione e l’armonia, e quindi, secondo l’interpretazione psicanalitica che ne dà Jung, l’archetipo dell’affermazione del proprio "sé".

Come si vede, un simbolo carico di valori positivi. Eppure, nel vasto repertorio di metafore (di solito sbagliate) del linguaggio politico italiano, il cerchio magico è diventato il bersaglio polemico perfetto per chiunque abbia voglia di polemizzare.
Naturalmente questo vale soprattutto per il “cerchio magico” per eccellenza, quello che circonderebbe Silvio Berlusconi. Ma perché tutti ce l’hanno con questo povero cerchio magico? E soprattutto, esiste un cerchio magico?

Grazie alla nostre arti demoniache, abbiamo perforato la cortina impenetrabile dei misteri di Arcore, e abbiamo visto cose davvero sconvolgenti.
Abbiamo visto alcune persone che lavorano, in condizioni sorprendentemente spartane, per far funzionare un partito, come Forza Italia, che è oggi quasi privo di risorse (non perché Berlusconi si disimpegni, ma perché le nuove leggi gli impediscono di continuare a finanziare il partito).

Da qui la necessità di assumere provvedimenti draconiani, licenziamenti, chiusure, dismissioni. È uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo… ed è capitato ad una giovane e dinamica imprenditrice romana, Maria Rosaria Rossi che – per incoscienza o per amore del partito -  ha accettato lo sgradevole compito. E così siamo arrivati al cuore del cerchio magico, alla zarina, al simbolo di tutti i mali. Tutti quelli che vogliono attaccare Berlusconi, ma non hanno il coraggio di farlo, se la prendono con la Rossi. Cosa le viene rimproverato (oltre ai tagli, per cui molti dirigenti si sono trovati di colpo senza ufficio e segretaria)? La cosa più grave è quella di avere delle opinioni, oltretutto innovative, e di esprimerle, anche ai giornalisti. In sostanza, di fare politica.

Rimarrebbe da capire perché fare politica, per un dirigente politico, sia un difetto, ma questa è una di quelle sottigliezze metafisiche che una mente semplice non ci arriva (cit.).

La scure dei tagli, manovrata con ferrea dolcezza da Maria Rosaria Rossi, non ha risparmiato nessuno, neppure se stessa. All’interno del cerchio magico, lussuosi uffici e stuoli di segretarie sono un ricordo, o piuttosto un miraggio.

Deborah Bergamini, la potente responsabile della comunicazione, lavora dalle 12 ore al giorno in su, con un tablet e due telefoni che squillano in continuazione, muovendosi freneticamente fra le stanze di Arcore e di via del Plebiscito.

Eppure non c’è chi non abbia notato il cambio di passo della comunicazione di Forza Italia rispetto al placido Bonaiuti, noto per le lunghe sieste pomeridiane, le vacanze esotiche e le battute in vernacolo toscano. La Bergamini è un interlocutore vera per i giornalisti, che sanno dove trovarla ad ogni ora del giorno e della notte, e soprattutto che sanno di trovare risposte concrete alle loro domande. Al tempo stesso, riesce a mantenere una propria soggettività, a fare interventi, dichiarazioni, iniziative. Altro peccato imperdonabile, per le pigre abitudini di qualcuno.

Due donne, un’imprenditrice e una giornalista, le persone più vicine a Berlusconi? Ma come, Berlusconi non era un maschilista, che intendeva il ruolo delle donne solo "in orizzontale"? Inconcepibile, ci dev’essere del marcio per forza. Le due abili circi, le due streghe crudeli, con l’aiuto del terzo stregone Giovanni Toti, hanno irretito Berlusconi con filtri magici, ne hanno assoggettato la volontà, lo tengono prigioniero dei loro incantesimi. Complice, ovviamente, la bella e giovane compagna di Berlusconi, Francesca Pascale, in realtà una maga crudele trasformatasi in dolce fanciulla per meglio esercitare i suoi incantesimi.

Anche Dudu e Dudina in realtà sono orrendi pipistrelli, e non morbidi batuffoli di pelo candido come sembrano per effetto dell’incantesimo.
Così dunque funziona il cerchio magico. Bisogna assolutamente liberare Berlusconi.

C’è solo una cosa che non quadro: il cerchio magico Berlusconi non se l’è trovato intorno. Se lo è scelto, come ha sempre fatto, trovando però stavolta persone che danno più di quanto chiedono. Forse per questo lui ha voluto affrontare con il loro aiuto i momenti più difficili della sua vita politica. E forse per questo in tanti non le sopportano.

I membri del "cerchio magico"

Ansa

Giovanni Toti

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