Mafia, tutti i beni sequestrati al boss Messina Denaro
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Mafia, tutti i beni sequestrati al boss Messina Denaro

I militari hanno ricostruito la rete d'affari del super latitante e bloccato aziende e società per oltre 20 milioni di euro

L'ultimo maxi sequestro


Aziende, attività agricole e commerciali, terreni e fabbricati, autoveicoli, beni mobili strumentali e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 20 milioni di euro. È il patrimonio sequestrato questa mattina dalla Guardia di Finanza e carabinieri del Ros , tra Palermo e Ragusa, ai prestanome del boss Matteo Messina Denaro. Un circuito imprenditoriale gestito direttamente dal ricercato numero “uno” attraverso amici e parenti che gli assicurava un completo controllo economico del territorio dal settore dell’edilizia e del relativo indotto, a quello turistico, industriale fino alle energie rinnovabili con la gestione e la spartizione di importanti commesse.

Ecco i beni sequestrati


Tra i beni sottoposti a sequestro si annoverano 3 società, 7 quote societarie e 4 ditte individuali, 12 autovetture, 4 veicoli industriali, 1 motociclo, 13 autocarri, 3 semirimorchi, 1 fabbricato industriale, 1 immobile a destinazione commerciale, 8 immobili ad uso abitativo, 29 terreni, 4 fabbricati rurali, polizze assicurative, titoli azionari, rapporti bancari, depositi a risparmio. Valore: oltre 20 milioni di euro.

Arrestato il cugino del boss


Tra i soggetti interessati dai provvedimenti ha assunto particolare rilievo la posizione di Giovanni Filardo, cugino del boss latitante Matteo Messina Denaro, al quale è stata contestata la titolarità di fatto di società operanti nel settore dell’edilizia

Le mani sull'edilizia


SPE.FRA Costruzioni Srl. Precedenti attività investigative della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Trapani hanno evidenziato il ruolo di Francesco Spezia come prestanome di questa azienda i cui proventi venivano gestiti dal boss. 

L'olio d'oro del boss


Fontane d’oro Sas, impresa operante nel settore olivicolo, ritenuta di importanza cruciale sul territorio campobellese. Gli accertamenti hanno fatto emergere che all’interno dell’organizzazione  Vincenzo Torino e Aldo Tonino Di Stefano erano solo intestatari fittizi di questa impresa.

Gli interessi sul Polo Tecnologico


“Polo Tecnologico” di contrada Airone: Antonino Lp Sciuto, ha gestito, per conto dell’organizzazione, la realizzazione di importanti commesse pubbliche e private nell’area di Castelvetrano, tra le quali figurano le strade della zona industriale e le opere di completamento del Polo Tecnologico.

La gestione del Parco Eolico


Le  piazzole e le sottostazioni elettriche del parco eolico “Vento Divino”, nel comune di Mazara del Vallo. È sempre  Antonino Lo Sciuto a gestire le diverse attività economiche. L’articolata attività aveva già permesso di accertare la riconducibilità alla famiglia mafiosa di Castelvetrano di diverse attività economiche, controllate da Antonino Lo Sciuto, le cui vertenze per la spartizione dei guadagni venivano risolte, in taluni casi, da Francesco GUTTADAURO, figlio di Filippo e Rosalia Messina Denaro, quale collettore delle relazioni connesse all’attività di sostentamento della famiglia dei Messina Denaro e dello stesso latitante

L'appalto per l'energia pulita


Sono state anche accertate le modalità di aggiramento dei vincoli imposti dal protocollo di legalità sottoscritto con la Prefettura di Trapani dall’appaltatore del parco eolico, l’impresa “Fabbrica Energie Rinnovabili Alternative Srl”

L'interesse per i villaggi turistici


Il boss aveva messo le mani  anche  sulla gestione di alcune operazioni propedeutiche alla realizzazione del villaggio turistico della catena Valtur, in località Tre Fontane a Campobello di Mazara, ad opera della società Mediterraneo Villages S.p.A. di Carmelo Patti, originario di Castelvetrano.

I prestanomi: Mario Messina Denaro


A Mario Messina Denaro, 62 anni di Castelvetrano, i militari hanno sequestrato beni per 8 milioni di euro, 3 complessi aziendali siti a Castelvetrano, 2 immobili ad uso abitativo, 1 fabbricato industriale, 2 terreni con annessi fabbricati rurali

Il cugino del boss


A Giovanni Filardo 51 anni residente a Castelvetrano, sono stati sequestrati beni per 3 milioni 390 mila euro, 1 complesso aziendale sito a Castelvetrano (TP); 2 immobili ad uso abitativo (ville); 6 terreni con annesso, 1 fabbricato rurale; 2 semi-rimorchi; 11 autocarri; 10 autovetture; 1 macchina operatrice;1 motociclo;disponibilità finanziarie (rapporti bancari e polizze assicurative e carte di credito);

Antonio Lo Sciuto

Antonio Lo Sciuto, 44 anni da Castelvetrano sequestrati beni per 250 mila e 611 euro:

1 complesso aziendale sito a Castelvetrano (TP);. 1 autovettura; disponibilità finanziarie (rapporti bancari, deposito titoli e polizze assicurative

Francesco Spezia


Francesco Spezia, 40 anni di Erice: gli sono stati sequestrati beni per 2 milioni e 188 mila euro, 1 complesso aziendale sito a Buseto Palizzolo (TP); 3 quote sociali;. 1 autovettura; 5 veicoli industriali, disponibilità finanziarie (rapporti bancari, deposito titoli e polizze assicurative);

Antonio Di Stefano



Antonio Di Stefano, beni per 550 mila euro 2 società/ditte individuali, 15 terreni; disponibilità finanziarie (rapporti bancari e deposito titoli).

L'amico napoletano


Vincenzo Torino 56 anni originario di Napoli, sequestrati beni per 1 milione 826 mila euro, 5 società/ditte individuali; 4 quote sociali; 1 autovettura; 5 veicoli industriali, disponibilità finanziarie (rapporti bancari, deposito titoli e polizze assicurative); 1 immobile a destinazione commerciale;. 2 immobili ad uso abitativo.

Oltre 3 milioni a Polizzi


Nicolò Polizzi, 59 anni, di Campobello di Mazara: sequestro di beni per 3 milioni 339 mila euro, 1 complesso aziendale sito a Campobello di Mazara (TP); 1 immobile ad uso abitativo; 1 terreno;

disponibilità finanziarie (rapporti bancari, deposito a risparmio e carte di credito)

Girolamo Cagialosi


Girolamo Cangialosi, 56 anni di Carini, beni e soldi per 777 mila euro 10 terreni, 1 immobile ad uso abitativo; disponibilità finanziarie (rapporti bancari e polizze assicurative).

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Nadia Francalacci