Ecco come ti truffo l'autovelox
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Ecco come ti truffo l'autovelox

L'ultima idea di un uomo che riusciva a modificare il numero di targa con una congegno da 007 davanti ai rilevatori

Davanti ad un autovelox si sentiva James Bond: azionava un congegno che faceva ruotare la targa della sua auto tanto da renderla illeggibile. Il tutto avveniva in meno di 1 secondo.

Così un uomo di 36 anni residente a Bolzano, ha sfrecciato impunito per mesi sotto il naso degli agenti della polizia municipale e di quelli della Polizia Stradale del Trentino Alto Adige. Di lui, nelle fotografie scattate dagli autovelox e dai tutor, rimaneva solamente l’immagine sfocata dell’auto ovviamente senza targa.

Peccato che il giochetto del Roger Moore del Belpaese sia naufragato per la curiosità di un semplice ma astuto agente della Polstrada che dopo averlo visto sfrecciare è riuscito a rintracciare ugualmente l'auto e a scoprire il dispositivo da 007 montato dietro la targa.

Ma il Bond italiano, quale vettura aveva scelto per beffare la legge?
Dimenticate la  Aston Martin DB5 di Goldfinger che era dotata di mitragliatrici anteriori e posteriori, cortina fumogena, spargiolio, spargichiodi a tre punte, scudo posteriore antiproiettile, sedile passeggero eiettabile e carrozzeria blindata; dimenticante anche la Lotus Esprit S1 che era in grado di trasformarsi in sottomarino con periscopio, missili, siluri, mine, dispositivo posteriore di lancio di cemento; dimenticate anche un più “semplice e modestoPorsche perché l’auto scelta dal bolzanino era una  Skoda 'Oktavia' blu metallizzata che però aveva “abbellito e perfezionato” con spoiler e cerchi in lega. Ovviamente come l’indimenticabile auto di Goldfinger aveva le due targhe rotanti.

“Si tratta di un apparecchio meccanico comandato dall’interno dunque azionabile dal conducente che a secondo della necessità veniva attivato e nel giro di 1 secondo  le due targhe, anteriore e posteriore, ruotavano di 90 gradi verso l’asfalto in modo da nascondersi alla vita sia degli agenti che degli apparecchi elettronici - ha spiegato a Panorama.it,Maurizio Gelich, comandante regionale Polizia Stradale del Trentino Alto Adige e Belluno- è in questo modo che è riuscito a sfuggire a decine di multe scattate con il tutor e l’autovelox”.

Ma considerando la nazionalità dello 007 più famoso nel mondo, James Bold, anche la  genialità del congegno non poteva che essere inglese. Infatti, il bolzanino lo aveva acquistato su internet proprio dalla Gran Bretagna e fatto istallare in una officina della zona. Lui, però, a differenza di Bond non è riuscito a farla franca e dopo l'ennesima bravata in autostrada, davanti all’ennesimo autovelox, è stato identificato.

“Non lo abbiamo fermato subito in autostrada per contestargli l’infrazione al Codice stradale- precisa il  comandante Gelich – solamente per una questione di sicurezza. C’era troppo traffico e un inseguimento poteva diventare pericoloso”.

Così gli agenti sono andati a suonargli al campanello di casa e chissà se alla vista dei poliziotti che gli hanno chiesto i "documenti e libretto di circolazione", al bolzanino è venuto in mente di pronunciare anche la celebre frase: “Mi chiamo Bond, James Bond”. Per il furbetto di Bolzano il divertimento è finito con una denuncia per soppressione od occultamento di atti veri. Naturalmente dovrà pagare tutte le multe che ha preso in questi mesi, maggiorate dalla mora e dagli aumenti entrati in vigore dal 1 gennaio 2013.  
       

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Nadia Francalacci