Bari, scarcerato il presunto terrorista arrestato
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Bari, scarcerato il presunto terrorista arrestato

Il giudice ha ritenuto "insussistenti gli indizi di colpevolezza" nei confronti dei tre cittadini afghani sospettati di essere una cellula jihadista

Non c'era alcuna cellula jihadista aBari pronta a preparare attentati in Italia e in Inghilterra, ma solo alcuni trafficanti di immigrati clandestini. Nessuno dei video girati da presunti terroristi e raccolti come prova dagli inquirenti baresi avrebbe avuto lo scopo di individuare obiettivi sensibili da colpire. Ne è convinto il gip del Tribunale di Bari Francesco Agnino che, giudicando 'insussistenti gli indizi di colpevolezza' per il reato di terrorismo internazionale, ha rigettato la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dalla Dda nei confronti di tre afghani Hakim Nasiri, Surgul Ahmadzai e Qari Khesta Mir Ahmadzai.

Il primo, fermato due giorni fa dai carabinieri, è stato scarcerato ieri, mentre gli altri due erano sfuggiti alla cattura. Per uno di loro (Qari Khesta Mir Ahmadzai), tuttavia, il gip ha emesso un'ordinanza per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, così come per altre due persone arrestate, l'afghano Gulistan Ahmadzai e il pakistano Zulfiqar Amjad: questi restano dunque in cella, mentre Ahmadzai è formalmente latitante.

Nell'ordinanza il gip smonta dettagliatamente le accuse di terrorismo formulate dai pm Roberto Rossi e pasquale Drago, soffermandosi a lungo sul materiale raccolto dalla Dda e ritenuto indizio dell'appartenenza di questi soggetti a una cellula jihadista. Il giudice, in particolare, ha escluso "la sussistenza di un gruppo impegnato in attività di ricerca, selezione, riproduzione di documenti idonei a diffondere l'idea terroristica". "L'attività di indagine - spiega il gip - ha evidenziato al più l'appartenenza al mondo dell'integralismo islamico, mentre non è provata la aspirazione e disponibilità, in procinto di attuazione, a dare concreto contributo al terrorismo di matrice islamica".

"È totalmente assente - continua - l'espressione di reiterate manifestazioni di disponibilità a partire per fare Jihad ovvero la ricerca di un contatto operativo che consentisse di tradurre in pratica i propositi di morte". Non mancano, nel provvedimento del giudice Agnino, riflessioni sul materiale video e foto trovato nei telefoni sequestrati agli indagati. "La disponibilità del Nasiri a dare un concreto contributo al terrorismo islamico non può certamente discendere dalle foto che lo ritraggono nell'atto di imbracciare un fucile, ovvero nelle idee espresse a favore della Palestina in danno di Israele".

E ancora "neutra appare la ripresa video di luoghi - dice il gip riferendo ai video degli hotel di Londra e dell'aeroporto o il centro commerciale di Bari e alle foto di Roma - ritenuti dagli inquirenti sensibili in vista di possibili attentati, dal momento che i video estrapolati durano pochi secondi, certamente insufficienti per uno studio dei luoghi da colpire, procedendo ad una attenta e capillare pianificazione del bersaglio preso di mira". Per il gip, quindi, anche le foto del Colosseo o dei Fori Imperiali, non erano di presunti obiettivi di attacchi, ma comuni riprese di monumenti del patrimonio culturale mondiale. Trafficanti di clandestini, dunque, ma non terroristi. La Procura di Bari, pero' ha gia' annunciato che impugnerà il provvedimento. (ANSA).

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