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Banda di salvadoregni smantellata a Milano

Sequestrati coltelli, pistole e machete. La gang "Barrio 18" era rivale della Ms13, responsabile dell'aggressione al capotreno delle Trenord

A Milano è scattata una maxioperazione della Polizia di Stato nei confronti di 14 presunti membri della banda salvadoregna "Barrio 18". Decine di uomini della squadra Mobile hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di salvadoregni accusati a vario titolo di associazione per delinquere, tentato omicidio, rapina aggravata, spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione, lesioni personali aggravate e detenzione e porto di armi da sparo e da taglio.

Tra le caratteristiche della banda ci sono una rigida gerarchia con un codice di obbedienza applicato con la violenza, un rito di affiliazione costituito da un pestaggio di gruppo, spedizioni punitive con coltelli, machete e pistole, tatuaggi per riconoscersi, graffiti per marcare il territorio, una cassa comune per le esigenze della banda e dei complici detenuti alimentata dallo spaccio di droga e da reati contro il patrimonio.

Gli arrestati nell'operazione Barrio garantivano, con lo spaccio e altri reati, "quote associative" che dovevano garantire "il sostentamento dei compagni detenuti", come nelle organizzazioni criminali nostrane. Lo ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile di Milano, Alessandro Giuliano.

Del gruppo facevano parte anche due italiani (un uomo e una donna) ai quali però non è stata contestata l'associazione a delinquere "perchè - è stato spiegato - non erano salvadoregni", una condizione necessaria per poter far parte della gang "Barrio 18" a tutti gli effetti.

La gang, che aveva scelto come base l'ex Parco Trotter, nei pressi di via Padova, aveva come obiettivo la supremazia della zona rispetto alle altre bande - nella logica dei gruppi di latinos di Los Angeles - e lo spaccio, le rapine e altri reati
servivano appunto per garantirsi questa supremazia.

L'italiano arrestato, che era rimasto vittima di un'aggressione in piazza de Angelis a Milano nel febbraio dell'anno scorso, è stato arrestato in quanto, con altri componenti della Barrio 18, è accusato di tentato omicidio ai danni di un esponente della banda rivale Ms13 che poi fu indagato per il ferimento di un controllore alla stazione di Villapizzone a cui l'11 giugno scorso fu quasi tagliato un braccio.

L'omicidio dell'esponente dell'Ms13 fu sventato dagli investigatori che gia' avevano nel mirino il gruppo Barrio 18.

Nel corso dell'indagine della squadra mobile milanese, coordinata dal pm Enrico Pavone, mentre l'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Paolo Guidi, sono stati sequestrati coltelli, pistole e machete.

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