Bambini contro l'evasione fiscale
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Bambini contro l'evasione fiscale

L'iniziativa di una scuola elementare di Napoli e dell'Agenzia delle Entrate ha fatto scattare una denuncia al Telefono Azzurro

Attenzione a quei bambini, vi potrebbero rovinare. Non è il titolo di un film bensì una nuova iniziativa studiata per stanare i furbetti dello scontrino. Dal 11 giugno, infatti, saranno loro i nuovi 007 del Fisco: i bambini. Almeno a Napoli.

Novanta ragazzini di 8 e 9 anni verranno catapultati nelle strade e nei vicoli della città partenopea e diventeranno l’incubo dei commercianti. Abbandonati in cameretta gli zaini, libri e quaderni, da lunedì prossimo gli alunni della Scuola elementare Piscicelli di Napoli vestiranno i panni degli ispettori dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.

Acquisteranno caramelle, pennarelli, succhi di frutta e merendine per scoprire se il negoziante sia un evasore oppure un onesto contribuente. Ma l’iniziativa denominata "Uno scontrino per  l'estate" e nata da un accordo siglato tra l’Agenzia delle Entrate di Napoli e la scuola elementare del quartiere Vomero, ha suscitato l’indignazione di numerose associazioni e partiti politici che, ieri pomeriggio, hanno presentato denuncia al Telefono Azzurro.

“È inaccettabile e vergognoso che i bambini siano strumentalizzati in questo modo - dichiara a Panorama.it, l’avvocato Angelo Pisani, presidente di NoiConsumatori – bambini, così piccoli, devono essere lasciati in pace e liberi di andare al mare o in montagna durante le vacanze e non certamente di andare a fare un lavoro così delicato che compete allo Stato e agli adulti. Con questa iniziativa carichiamo su di loro i nostri errori e i nostri problemi”.

L’avvocato Angelo Pisani, assieme all’associazione Napolipuntoacapo e i Verdi Ecologisti, è determinato a fermare questo progetto.

“Premesso che i bambini di questa età non sono in grado di capire se lo scontrino che gli viene rilasciato è regolare oppure no - prosegue il legale - ma la loro presenza potrebbe rendere nervosi i commercianti che proprio su di loro potrebbero scaricare la rabbia e la  tensione di questi controlli da parte del Fisco”.

L'Agenzia delle Entrate smentisce totalmente l'interpretazione che  NoiConsumatori ha voluto dare all'iniziativa. Secondo gli accordi i  bambini non dovranno assolutamente prendere i nominativi dei  commercianti e, meno che mai, fare la "spia" al fisco. Ma semplicemente  annoteranno su un taccuino le sensazioni che proveranno ricevendo o meno  lo scontrino fiscale, in base a quello che hanno studiato sui banchi di  scuola. Lo spirito dell'iniziativa intrapresa dall'Agenzia e  dall'Istituto scolastico partenopeo sarebbe stato frainteso sia dai  politici che dalle associazioni dei consumatori.

"Uno Scontrino per l'estate", infatti, rientrerebbe in un progetto ben più  ampio intrapreso dal 2004, ovvero "Fisco e Scuola" per sensibilizzare  gli studenti di ogni ordine e grado sul corretto rapporto con la  contribuzione pubblica. Insomma del tanto "amato ed odiato" pagamento  delle tasse.

Tutt'altro, ribadiscono i consumatori. Il progetto non solo potrebbe rivelarsi inutile ma persino dannoso e pericoloso nei confronti dei piccoli protagonisti. Inoltre, l’idea “messa in strada” dall’Agenzia delle Entrate e dalla scuola elementare Piscicelli, non avrebbe niente di istruttivo.

“Una cosa è diffondere a scuola una giusta cultura della legalità, altro, invece, è coinvolgere i bambini in iniziative come questa, dove si insegna anche il pessimo esempio della "delazione”- puntualizza a Panorama.it, Francesco Emilio Borrelli, Verdi Ecologisti - La scuola avrebbe dovuto far partecipare gli studenti ad uno dei blitz organizzati dagli ispettori del Fisco per spiegare loro come lavora o come dovrebbero controllare lo Stato”.

Poi l’avvocato Angelo Pisani conclude: “Purtroppo questa è solo l’ennesima forma di pubblicità studiata dall’Agenzia delle Entrate ma soprattutto dagli insegnati della scuola elementare Piscicelli. Ancora una volta, però, a rimetterci saranno solo i bambini, l’anello più debole della società che invece di essere protetto viene strumentalizzato”.

Ma, tradito o meno il senso dell'iniziativa, la denuncia al Telefono Azzurro è ormai stata fatta.

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Nadia Francalacci