Gentilini: "La Lega è finita"
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Gentilini: "La Lega è finita"

Il sindaco "sceriffo" di Treviso commenta con durezza la sconfitta al ballottaggio

«Basta, che vuoi, non parlo con nessuno… è finita. Ho perso. È caduta Treviso, è finita la Lega... È finita l’era di Gentilini». Lo «sceriffo» ammette con Panorama.it  ora di «leccarsi le ferite» come un vecchio generale che ha vinto tante guerre, ma ha perso quella che doveva essere solo una battaglia, L’ultima. In casa sua. Se tutti avessero la stessa sincerità dello «sceriffo», che parla come mangia, forse i cronisti politici perderebbero meno tempo quando si devono occupare di chi ha vinto e chi ha perso. Con tutti che magari dicono che non ha perso nessuno. Lui sì, la colpa se l’addossa. E tutta.

Che significa che è finita la sua éra? Lei ha fatto di Treviso una perla verde…

«Il popolo di Treviso non mi ha votato al 50 per cento…».

Eppure è lo stesso popolo che la ha tanto amata per quello che lei e Giampaolo Gobbo siete riusciti a realizzare…

«E vabbè…Il dato elettorale dice che non credono in Gentilini. E poi guardi basta, sono finiti gli scoop o i finti scoop sulle mie spalle».

Guardi sindaco che io sono tra quelli che hanno sempre cercato di capire perché lei fosse così radicato…

«Ho detto basta, fine, Gentilini è stata mandato a casa».

Ma lei ha detto di più e cioè che è anche finita la Lega. È un’affermazione forte, è così?

«Sì, è finita la Lega. Siamo finiti tutti e due».

E di chi è la colpa?

«Le colpe dei padri ricadono sui figli tra i quali sono io».

Sta dicendo che è colpa di Bossi? Con lui veramente prendeste più voti…

«Sì, nel culo…dài. dài, dài  (lo sceriffo parla sempre, diciamo così, molto chiaro ndr».

Treviso era la vostra perla…

«Ora sono arrivati i bolscevichi».

E chi sono?

«Eh, tu non li hai provati, io sì, nel ’45 e ’46… Quelli che portano ancora avanti la falce e martello».

Intende il Pd che ha vinto?

«Ma vedo che tu non sai chi sono i trinariciuti…».

Veramente i comunisti li ho conosciuti anche io…

«Ma non c’eri ai tempi di Guareschi… Vabbè, comunque, grazie della telefonata».

Mi ricordo ancora un suo discorso per la sicurezza a Venezia sul delitto di Gorgo al Monticano, usò parole forti, ma lei Gentilini rese l’idea dell’orrore di quello  che era avvenuto ai custodi di quella villa…

«È finito il Gentilini…».

Lei attaccò Bossi dopo il caso Belsito, si è pentito?

«No, assolutamente».

Ma questi scontri interni hanno giovato?

«La Lega del ’94 era limpida onesta trasparente e ora non è stato così e i cittadini mi hanno boicottato e punito. E io mi lecco le ferite che mi sono state inferte. Ciao, ciao…(non facciamo in tempo a replicare che il telefono dello «sceriffo» fa già tuh, tuh. «Sceriffo» fino alla fine ndr).
 

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Paola Sacchi

Sono giornalista politico parlamentare di Panorama. Ho lavorato fino al 2000 al quotidiano «L'Unità», con la mansione di inviato speciale di politica parlamentare. Ho intervistato per le due testate i principali leader politici del centrodestra e del centrosinistra. Sono autrice dell'unica intervista finora concessa da Silvio Berlusconi a «l'Unità» e per «Panorama» di una delle prime esclusive a Umberto Bossi dopo la malattia. Tra gli statisti esteri: interviste all'ex presidente della Repubblica del Portogallo: Mario Soares e all'afghano Hamid Karzai. Panorama.it ha pubblicato un mio lungo colloquio dal titolo «Hammamet, l'ultima intervista a Craxi», sul tema della mancata unità tra Psi e Pci.

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