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ANSA/Daniel Dal Zennaro
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Area Expo e il polo delle tecnologie: 5 cose da sapere

"Il dopo Expo è per tutto il Paese", così Renzi lancia il piano per la trasformazione dell'area. Maroni però sottolinea alcuni punti

1. Un grande sogno

Renzi sul futuro dell'area dell'Expo, Renzi ha dichiarato: «Il dopo Expo è per tutto il Paese. Occorre pensare a quell'area con respiro. Non si può fare un sogno da meno». Nel suo intervento sul palco del Piccolo Teatro di Milano lancia il progetto Italia 2040. Si tratta di trasformare la gigantesca area espositiva in un polo tecnologico che possa racchiudere almeno 1.600 ricercatori.

2. Stanziati 150 milioni all'anno

Questi i soldi annuali promessi da Renzi per finanziare il progetto che verranno stanziati per dieci anni. 
Ma per investire su tutta l'area dell'Expo servono più risorse dei 150 milioni all'anno per dieci anni, promessi dal governo per il centro di ricerca. Questa l'opinione sul dopo Expo, espressa dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso del suo intervento alla trasmissione 'Radio Anch'io' su Radio 1 Rai.

3. Il progetto

«Il Governo ha una proposta forte, visionaria, in grado di costruire un'Italia leader di un nuovo umanesimo per i prossimi decenni. I soldi ci sono. Adesso vediamo se c'è la volontà da parte di tutti". Così ha dichiarato il premier Matteo Renzi. "Non basta il presente, occorre il futuro. Per questo dopo il successo dell'Expo, sono andato al Piccolo di Milano e ho illustrato le idee del Governo per l'area dell'evento. Il nostro progetto è semplice, chiavi in mano: non chiudere neanche un giorno il Padiglione Italia. Assumere quasi duemila ricercatori e professori. Fare di quell'area un luogo di eccellenza mondiale». Cinque le macro aree di lavoro del polo: 1. le tecnologie per il welfare e contro l'invecchiamento; 2. medicina di precisione; 3. tecnologie per la nutrizione e l'agronomia; 4. nanotecnologie e confezionamento del cibo; 5. Soluzioni innovative per preservare il patrimonio culturale e artistico d'Italia.

4. La visione di Maroni

«Sugli oltre 100 ettari dell'area Expo - ha sottolineato Marioni - prevediamo che la metà circa sia destinata a parco, poi ci sarà una struttura a Cascina Triulza destinata ad ospitare il terzo settore e il volontariato, poi c'è tutto il resto. Noi prevediamo quattro interventi. Il primo è il nuovo campus universitario della Statale di Milano, quindi il Polo tecnologico dell'innovazione, soprattutto sul tema agroalimentare perché questo è il tema dell'Expo e per questo ho proposto di mettere li' in quel polo tecnologico la nuova Agenzia Nazionale per la sicurezza alimentare. Poi c'è il polo degli uffici della pubblica amministrazione e infine, con l'intervento dei privati, un polo per le imprese». Ma il giovernatore ribadisce i suoi dubbi «Credo non bastino per tutto questo i soldi previsti dal governo, ovvero i 150 milioni l'anno».

5. Sarà la nostra Tour Eiffel

«Questa è la nostra Tour Eiffel. Dall'Albero della Vita in giù, tutto quello che sarà fatto, con i soldi che troveremo, perché gli investimenti anche privati ci saranno. Ma la destinazione deve essere questa: il polo del futuro, il centro del futuro tecnologico. Però coinvolgendo le gloriose istituzioni lombarde che ci sono: Loro dicono che non possono accettare di essere guidate sul piano scientifico dall'Iit di Genova, bisogna trovare un'intesa con le istituzioni scientifiche a Milano e in Lombardia». Così ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, parlando del dopo Expo, in diretta a 'Radio anch'io', su Rai Radio 1.

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