Alluvione Sardegna: la ricostruzione mai iniziata
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Alluvione Sardegna: la ricostruzione mai iniziata

Centinaia le famiglie ancora sfollate e lavori di ricostruzione fermi. Il Governatore Cappellacci ha chiesto un incontro urgente al presidente Letta

E’ partito questa mattina, dopo un mese esatto dall’alluvione che ha devastato la Sardegna, il primo treno che collega Olbia a Sassari. Il tratto tra Olbia-Enas e Berchidda-Oschiri, aveva subito danni ingentissimi: il ciclone aveva 'cancellato' chilometri di rotaie e collegamenti elettrici. Il giorno dell'alluvione, lo scorso 18 novembre, proprio sul treno Olbia-Chilivani, Sassari, c’erano 18 viaggiatori che per l’esondazione del fiume Enas, rimasero intrappolati per moltissime ore. Solo con l’intervento dei vigili del Fuoco riuscirono a mettersi in salvo.

Governatore Ugo Cappellacci,  a che punto sono i lavori di ricostruzione ad un mese dall’alluvione?
“Purtroppo non possiamo parlare di ricostruzione ma solo di ripristino di strade e collegamenti essenziali, come ad esempio, il tratto ferroviario che collega la costa est a quella ovest della Regione. La ricostruzione vera e propria non è ancora iniziata. Mancano i soldi. Per questo motivo, per il fortissimo ritardo nell’inizio dei lavori, ho scritto una lettera al presidente del Consiglio Letta richiedendo un incontro urgentissimo. Adesso possiamo contare solamente sui 20 milioni stanziati dal Governo subito nei giorni successivi al disastro e sui 12 milioni della Regione. Ma questi 32 milioni di euro non sono sufficienti neppure per le opere urgenti: il ciclone ha raso al suolo intere aree della Sardegna, spazzando via tutto”.

Quante sono le famiglie ancora senza abitazione?
“Circa un centinaio e sono tutte concentrate nell’area di Olbia. Famiglie che ovviamente trascorreranno il Natale fuori dalla propria casa, lontano dai propri affetti”

Presidente lei è in attesa di parlare con Letta per sapere quando vi arriveranno i finanziamenti, ma i soldi raccolti dai vari fondi di solidarietà vi sono arrivati? A quanto ammontano?
“C’è stata una sorprendente catena di solidarietà ma ad oggi i soldi non ci sono ancora arrivati. Forse solamente tra qualche giorno sapremo quanto ha raccolto la Croce Rossa Italiana. Ma da indiscrezioni  la cifra dovrebbe raggiungere i 5 milioni di euro. Poi ci sono gli altri fondi e in totale dovremmo arrivare a 10-15 milioni di euro.  Da una prima stima, i danni subiti dall’intera Regione si aggirano attorno ai 400 milioni di euro quindi  le cifre raccolte dalla gente comune, per noi  sono davvero importanti…”

Parliamo dei collegamenti. Con l’alluvione sono andate distrutte decine di strade e ponti. Ci sono ancora zone rimaste isolate?
“Non direi più isolate ma fortemente disagiate. Le zone rurali sono raggiungibili ma con moltissime difficoltà. Moltissime strade non esistono più e devono essere ricostruite completamente. Le aeree che hanno ancora forti disagi sono quelle dell’entroterra della Gallura e del nuorese. Ma in generale tutte le aziende agricole  hanno forti difficoltà ad essere raggiunte e a raggiungere i centri abitati”

Forse adesso più che nell’immediato del ciclone è possibile fare un bilancio dei danni. A quanto ammontano i danni subiti dall’agricoltura e dall’allevamento?
“La piena che si è riversata nelle campagne ha travolto case, strade, ponti ma ha anche spazzato via interi greggi di pecore e allevamenti di maiali e mucche. La stima esatta dei danni  subiti dall’agricoltura e dagli allevatori dovrebbe essere fatta proprio in questi giorni. Fino ad oggi abbiamo solo cifre approssimative ma che toccano sempre decine e decine di milioni di euro. Ecco perché è necessario un intervento del Governo ed è indispensabile che io riesca ad incontrare il presidente Letta il prima possibile”.

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Nadia Francalacci