Tecnologia

Neutralità della rete, cosa sta succedendo in California

Lo stato simbolo della Silicon Valley si schiera contro l'abolizione della net neutrality con una propria legge. Che la Fcc sfiducia

A dicembre del 2017 Donald Trump ha dato il via libera all’abolizione della net neutrality negli Usa. La norma che permette agli operatori di telefonia e internet (e non solo loro) di offrire servizi a pacchetti, basati sulla logica del più paghi, più ottieni non era mai stata accolta favorevolmente dallo Stato della California. L’11 giugno del 2018 il governo di Washington ha completato l’iter necessario al nuovo quadro legislativo.

Perché è contraria

Lo stesso Stato che nel weekend ha firmato una legge che, di fatto, ripristina la neutralità della rete tra i confini federali. La norma prevede che i service provider, coloro che offrono agli utenti finali la connessione web ma anche chi gestisce piattaforme digitali (come Netflix o Spotify, tra le tante) non possano rallentare, bloccare o dare priorità ai contenuti e al traffico internet.

Voluta da Obama

Questo grazie al precedente regolamento che la Federal Communications Commission aveva accettato sotto la legislazione Obama, quando internet era stata affiancata a servizi primari, quali il gas e l’elettricità, per cui tutti i cittadini statunitensi hanno diritto di accedervi senza restrizioni o favoreggiamenti di sorta, pagando un canone stabilito dalle singole compagnie.

L'assalto di Trump

La nuova Fcc, dal 2017 a guida repubblicana, ha rimescolato le carte, secondo il sunto per cui l’assenza di neutralità può favorire la nascita di tecnologie e innovazioni maggiori, perché prive di paletti burocratici e istituzionali. Un esempio potrebbe essere l’adozione del 5G per chi è disposto a pagare un abbonamento doppio per un certo operatore, mentre tutti gli altri sono fermi al 4G.

Ma la California è illegale

Giusta o sbagliata che sia, la legge è legge e quanto fatto dal governatore della California Jerry Brown è illegale. Almeno così la pensa il presidente della Fcc, Ajit Pai, che ha sentenziato: “Norme come questa sono una negazione al futuro. Molti utenti hanno beneficiato di piani differenti per navigare in rete, guardare contenuti in streaming o chattare, risparmiando sui costi di gestione dei piani. Il consumatore ha notevoli benefici ma c’è chi non è disposto ad ascoltarli”.

I pareri positivi all'assenza di neutralità

Il riferimento di Paj va alla possibilità che i service provider alzino il prezzo medio delle tariffe abituali per chi necessita di avere un bundle pieno di opzioni, come un accesso illimitato a social o contenuti audiovisivi a iosa ma pure che propongano dei listini molto bassi per utilizzi base, con solo messaggistica o navigazione con il browser (in Portogallo lo fa Meo).

Accesso low-cost

Secondo il presidente, la popolazione con un reddito minore ha approfittato della scomparsa della net neutrality per ottenere sconti del genere, vietati laddove, ed è il caso della California, si innalza un tentativo di abrogazione.

Lo stato simbolo della Silicon Valley non è da solo nella corsa alla reintroduzione della neutralità della rete, altri hanno già iniziato a lavorare a norme simili. In testa ci sono New York e il New Mexico.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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