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Nelson Rockefeller, Bernardo Caprotti e il "sogno americano" in Italia

Il magnate diventato poi Vicepresidente Usa diede il via alla prima catena italiana di supermercati nel 1956. Con Bernardo Caprotti fra i principali soci

Quella dell'incontro tra il finanziere Nelson Rockefeller, classe 1908, e il trentenne Bernardo Caprotti è una storia ambientata nel pieno del "boom" economico italiano. E' la storia di un'opportunità unica, colta nel momento in cui nelle case degli italiani entravano in numero sempre crescente i primi frigoriferi comprati a suon di cambiali, che attendevano di essere riempiti con il cibo che la generazione uscita dalla guerra aveva a lungo sognato. 

L'incontro propiziato quasi per caso da Guido, fratello di Bernardo, avvenne alla fine del 1956. All'epoca Nelson Rockefeller era alla guida della "The International Basic Economy Corporation" (IBEC), una finanziaria che si occupava di allocazione di capitali nei paesi in via di sviluppo con intenti che cercavano di conciliare il capitalismo con la filantropia tramite la creazione di lavoro e di condizioni economico-sociali a favore delle popolazioni interessate. Quando arrivò a Milano, Rockefeller era già in affari da un decennio nei paesi dell'America latina ed era in cerca di nuovi mercati in espansione.

Il mercato italiano in costante crescita fece ritenere al magnate newyorchese che il tempo per esportare il modello americano dei supermarket fosse maturo. Nacque in queste circostanze la società fondata con il capitale IBEC "Supermarkets Italiani", di cui gli americani possedevano la maggioranza azionaria mentre i fratelli Caprotti (allora imprenditori tessili) partecipavano assieme ad altri imprenditori del settore: i Crespi e i Brunelli).

Il primo negozio fu inaugurato a Milano in viale Regina Giovanna il 27 novembre 1957, dopo un anno di lotta con le istituzioni che proteggevano i piccoli negozianti e ritardavano la concessione della licenza. Il successo fu talmente clamoroso che i gestori dovettero chiamare le forze dell'ordine per arginare l'orda dei clienti. Nelson Rockefeller affidò a Richard W. Boogart (titolare di una catena di department stores negli Usa) il compito di esportare il know-how dalla madrepatria e di seguire i soci italiani nella realizzazione della "rivoluzione" chiamata supermercato.

Per la prima volta fu applicato il modello "verticale" della filiera alimentare, che affidava alla catena che di lì a poco sarebbe stata ribattezzata "Esselunga", la gestione complessiva del prodotto, dalla produzione al packaging. E soprattutto applicò per la prima volta la filosofia della "fidelizzazione" del cliente attraverso frequenti e sensibili sconti su prodotti la cui qualità era garantita e certificata. 

Rockefeller lascerà il testimone ai soci italiani pochi anni più tardi , quando le cifre dei profitti erano già ragguardevoli. Il business era abbondantemente avviato e il "first mover" Supermarkets italiani una realtà consolidata, tanto che a fronte di un investimento iniziale di poco superiore ai 400mila dollari, la società fu ceduta per oltre 2 milioni alla cordata italiana degli ex soci tra cui Bernardo Caprotti

Quando il tycoon-filantropo Rockefeller si ritira dalla partecipazione nella società di grande distribuzione nata a Milano, inizierà la sua grande ascesa politica negli Usa cominciata per volere di Franklin D. Roosevelt nel 1940, quando il Presidente lo aveva inviato in America latina con il compito di arginare l'influenza nazista che la propaganda di Hitler fomentava in funzione antiamericana.

Nel 1954 Eisenhower lo aveva nominato suo consigliere per gli affari esteri e fu tra i primi a sviluppare idee distensive con l'Urss nel pieno del Guerra Fredda. Tra il 1959 e il 1973 ricoprirà la carica di Governatore dello Stato di New York, dove la sua impostazione filantropica si tradusse in una lunga serie di riforme del settore educativo, sanitario e territoriale.

A livello nazionale Nelson Rockefeller corse per la nomination di candidato alla Casa Bianca nel partito Repubblicano nel 1960, 1964 e 1968. Battuto dai "falchi" tra cui Richard Nixon, riuscirà a diventare Vice Presidente con Gerald Ford dal 1974 al 1977. Il suo mandato fu difficoltoso per la continua opposizione degli stessi Repubblicani tra cui un giovane Donald Rumsfeld. La crescente pressione lo porgerà alla rinuncia alla candidatura negli anni successivi, dopo la scelta di Reagan come candidato repubblicano e la successiva vittoria dei democratici di Jimmy Carter.

Nelson Rockefeller non usò mai l'"Air Force Two", in dotazione ai Vicepresidenti Usa. Utilizzava il suo aereo personale, un "Gulfstream" di proprietà della famiglia. Il 13 maggio 1976 l'aereo toccò nuovamente il suolo italiano in Friuli, dove il magnate si era recato in visita alla popolazioni colpite dal tragico sisma di alcuni giorni prima. Erano passati esattamente 20 anni da quell'accordo siglato sotto la Madonnina, che avrebbe messo un pezzo dell"American way of life" nel carrello degli italiani.

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Nelson e la moglie Happy in Messico nel 1969.

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Edoardo Frittoli