I palloni di Google possono andare ovunque?

I palloni di Google possono andare ovunque?

Nel fine settimana Google ha lanciato i suoi primi palloni aerostatici nei cieli della Nuova Zelanda. Questi porteranno la connessione internet a residenti di zone non raggiunte dalla normale linea e quindi finora tagliati fuori dal mondo web. Il Project …Leggi tutto

Nel fine settimana Google ha lanciato i suoi primi palloni aerostatici nei cieli della Nuova Zelanda. Questi porteranno la connessione internet a residenti di zone non raggiunte dalla normale linea e quindi finora tagliati fuori dal mondo web. Il Project Loon di Google prevede che i palloni volino a circa 20 chilometri d’altezza e che svolazzino liberi nel cielo. Ma possono davvero andare dove vogliono?

Come precisa Forbes: “La prospettiva di utilizzare palloni d’alta quota come piattaforme di comunicazione solleva complesse domande giuridiche che riguardano l’accesso e il controllo dello spazio aereo”.

Pare che le preoccupazioni maggiori riguardino la distanza e non la quota alla quale si trovano i palloni. Migliaia di palloncini vengono mandati per aria ogni giorno senza causare grossi problemi,  con la differenza che restano in volo solo per poche ore e sempre nello stesso paese (nazione politica)…o quasi sempre. Al contrario, far volare un palloncino in tutto il mondo di continuo è difficile e non solo a causa dei problemi di ingegneria coinvolti. La sfida più grande è individuare un percorso preciso da far seguire ai palloncini soprattutto evitando di invadere lo spazio dei paese contrari a tale tipo di “invasione”.

Google dice che i palloncini del progetto Loon possono essere “guidati in salita o discesa“. Anche se dovesse essere così semplice, quando l’unica cosa che puoi controllare è altitudine le probabili sterzate diventano piuttosto limitate. Un portavoce di Google ha espresso la volontà di estendere il servizio con il tempo. Questo potrebbe significare invadere i cieli di paesi ostili e meno abbordabili sotto il punto di vista burocratico. In altre parole, a prescindere dai potenziali meriti tecnici, un sistema veramente globale di palloni che portano internet a tutti potrebbe essere un’utopia, almeno per il momento.

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Antonino Caffo

Nato un anno prima dell’urlo di Tardelli al Mondiale, dopo una vita passata tra Benevento e Roma torno a Milano nel cui hinterland avevo emesso il primo vagito. Scrivo sul web e per il web da una quindicina di anni, prima per passione poi per lavoro. Giornalista, mi sono formato su temi legati al mondo della tecnologia, social network e hacking. Mi trovate sempre online, se non rispondo starò dormendo, se rispondo e sto dormendo non sono io. "A volte credo che la mia vita sia un continuo susseguirsi di Enigmi" (Guybrush Threepwood, temibile pirata).

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