Tiziano Ferro
Ufficio Stampa
Musica

Tiziano Ferro a San Siro: il racconto dello show

Ieri sera la prima delle due date a Milano del cantante. "Lo Stadio Tour 2015" unisce tante generazioni, tra forti emozioni e una gran voglia di amare

"Stasera vivo un sogno. E spero di poterlo dividere almeno un po' con voi". Con queste parole si apre, dopo un'apertura mozzafiato (con tanto di "volo" a 20 metri di altezza) sulle note di Xdono, il concerto di Tiziano Ferro a San Siro. In effetti, la percezione che si tratti di una serata davvero speciale per il cantante è tangibile. Ma il vero spettacolo sono l'emozione, la dolcezza e la carica che - canzone dopo canzone - emergono dalla voce di Tiziano. Lui sa stare sul palco. Eccome.

Ne parlavo (con la poca voce rimasta) con un'amica mentre tornavo a casa dopo il concerto. A parte alcuni effetti speciali di grande qualità (come l'effetto laser mapping, dove disegna sulla folla con il movimento del suo corpo o la sempre diversa grafica presente negli oltre 850 metri quadrati di schermo alle sue spalle), Tiziano non ha voluto esagerare. Anzi, in realtà non ne ha avuto il bisogno. La sua potenza vocale (che emerge decisa anche in sfumature meno pop e più blues) e la sua presenza scenica sono il punto cruciale del concerto. Lui sul palco. Non ci sarebbe bisogno di altro. Il concerto è lui. La storia che racconta è la sua. E - caso o destino che sia - finisce poco a poco a diventare la storia di ognuno di noi.

È arrivato #TizianoFerro #lostadiotour2015 #sansiro

Un video pubblicato da Giovanni Ferrari (@giovanniferrar) in data:


Capita a volte che certe frasi rimangono scolpite nella memoria di una generazione. E in un concerto in uno stadio lo si percepisce bene. Dopo l'apertura con Xdono, Tiziano ha continuato con La differenza tra me e te, Troppo buono e Sere Nere. Quest'ultima, in particolare, ha riunito tutta San Siro in un'unica voce: quelle frasi che chiudono il brano ("E meno mi vorrai e più sarò con te/E più sarò con te, con te, con te/Lo giuro") sono un inno all'amore. La voce di Tiziano, poi, si fa più fragile, quando - dopo aver proposto Indietro, E fuori è buio e Imbranato - canta Il regalo più grande. Già dalle prime note della canzone, una coreografia organizzata dai fans scrive "Grazie Tiziano" a caratteri cubitali sulle tribune, accanto ad una mega bandiera tricolore. Ma, nonostante questo commovente attestato di stima e amore, il regalo più grande lo fa Tiziano a tutti noi: legge una lettera di un fan, che lo ha particolarmente colpito. Le lacrime scendono sul suo viso: "L'amore è centrale nella vita di tutti: non è un fatto privato di cui vergognarsi. Vi invito ad essere tutti felici". È giunto quindi il momento di Scivoli di nuovo e  Il sole esiste per tutti, che parlano proprio di questa consapevolezza. 

Il concerto continua a ritmo spedito. Mai un attimo di vuoto sul palco, nelle due ore abbondanti di show. Poi, la nuova Senza scappare mai più, Stop! Dimentica!, una carica e sensuale Xverso. Per L'Olimpiade e Hai delle isole negli occhi, Tiziano compare con un look total black, con tanto di cappello e giacca senza maniche. È il momento di altri grandi successi: Ed ero contentissimo, L'amore è una cosa semplice, la dolcissima Ti scatterò una foto e Ti voglio Bene. Poi, la carica di E Raffaella è mia, Rosso relativo, L'ultima notte al mondo, Per dirti ciao e Alla mia età.

Che storia la vita!!! #TizianoFerro #Sansiro #LaFine ..... Che storia!!!

Un video pubblicato da @neslimusic in data:


Il concerto si chiude con quattro canzoni che ben rappresentano tutte le sfaccettature di Tiziano. La fine (brano di Nesli che Tiziano ha voluto riproporre nell'album "L'amore è una cosa semplice" nel 2013) si rivela uno dei brani meglio riusciti nel concerto. Una carica emotiva sconvolgente, al punto da spingere lo stesso Tiziano a commuoversi. Con questo brano emerge la forte capacità interpretativa di Tiziano che con l'ultima frase "Perchè sarà migliore/E io sarò migliore/Come un bel film che lascia tutti senza parole" avvicina ognuno ad un momento di tensione e di verità unica. Poi, Non me lo so spiegare, che racconta del Tiziano degli inizi (la canzone è contenuta nel suo secondo album), portandolo sempre più vicino al pubblico grazie ad una postazione in movimento. Le ultime due, infine: Lo stadio e Incanto. La prima di queste è l'ultimo singolo (in rotazione radiofonica in queste settimane) e si è trasformata in un momento di festa infinita. San Siro saltava e cantava, sapendo che - se lo avesse fatto - avrebbe fatto parte di qualcosa di grande. Infine Incanto, dove Tiziano prende in mano la telecamera e - così come nel videoclip ufficiale - si filma mentre canta. Per un ultimo abbraccio alle migliaia di persone nello stadio. E per insegnare a tutti che quelle istantanee "di secondi lunghi quanto un anno bisestile" possono farci compagnia per sempre. 

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Giovanni Ferrari