Simply Red a Roma: “Stasera siamo tutti francesi” - La recensione
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Musica

Simply Red a Roma: “Stasera siamo tutti francesi” - La recensione

L'esibizione della band di Mick Hucknall è stata una gioiosa celebrazione del potere salvifico della musica

Roma, 14 novembre, PalaLottomatica, ore 22.05. Il concerto dei Simply Red è entrato nel vivo, dopo una partenza leggermente in sordina dovuta allo sgomento per le terribili immagini degli attentati di Parigi.

Mick Hucknall ha iniziato l’esibizione alle 21.10 affermando con forza: “Stasera siamo tutti francesi. Non gli permetteremo di cambiare le nostre abitudini e le cose che amiamo”.

Un’ora dopo è il momento di The right thing, gioiosa hit dall'album Men and women del 1987. Il pubblico, fino ad allora caloroso ma leggermente trattenuto dalla tragedia del Teatro Bataclan, si lascia finalmente andare, si alza in piedi e si lascia trascinare dal groove irresistibile della canzone, caratterizzati da fiati alla James Brown.

Chissà se Mick Hucknall  ne era consapevole, ma il refrain “I wanna do the right thing”(“Voglio fare la cosa giusta”), cantato in coro da tutto il PalaLottomatica sold out come solo nelle grandi occasioni, seguito nella parte finale dalla ripetizione appassionata  di “I won’t give up”(“Non voglio fermarmi”), erano esattamente le parole che volevamo ascoltare ieri sera.

La “cosa giusta” è stata quella di esibirsi, nonostante l'orribile attentato della sera prima, sempre in una sala da musica a Parigi. Giusta perché non dobbiamo permettere che la paura ci privi della gioia di vivere e di condividere le emozioni che solo un grande concerto, come quello di ieri sera, è in grado di trasmettere.

A tal proposito i Simply Red (cinquantacinque milioni di album venduti, tre Brits Award conquistati e dieci milioni di spettatori accorsi ai loro concerti) hanno scritto ieri sul loro profilo Twitter: “Only the French authorities will prevent us from performing in Paris.With their permission we will be proud to perform in Paris on Tuesday”(“Solo le autorità francesi ci potranno impedire di esibirci a Parigi. Con la loro autorizzazione, saremo orgogliosi di esibirci martedì a Parigi”).

Il messaggio è arrivato forte e chiaro: alla brutalità e all’oscurantismo di chi vuole fermare i concerti, considerati “blasfemi” dai terroristi, noi contrapponiamo la gioia e la bellezza della musica. Mentre alcune importanti band(U2, Coldplay e Foo Fighters, solo per citarne tre)hanno scelto legittimamente di fermarsi, i Simply Red hanno messo in pratica quel “I won’t give up”(“Non voglio fermarmi”)scritto nel lontano 1987, un periodo assai più felice di quello attuale.

La recensione potrebbe anche fermarsi qua, ma non possiamo esimerci dal sottolineare come la voce di Mick Hucknall, dopo 30 anni dal debutto folgorante di Picture book, sia sempre splendida, calda, emozionante, morbida  e graffiante a seconda dei brani.

Un po’ come succede per i Jamiroquai, si tende spesso a identificare i Simply Red con il suo frontman, mentre è giusto sottolineare la compattezza del sound, la qualità degli assoli e l’affiatamento del gruppo formato dagli eccellenti Ian Kirkhamal  al sax, Steve Lewinson al  basso, Kenji Suuki alla chitarra, Kevin Robinson alla tromba, Dave Clayton alle tastiere e la new entry Ronnie Roth alla batteria.

La scaletta, che trovate qui sotto, è di fatto un greates hits, con quasi tutti i maggiori successi della trentennale carriera dei Simply Red, con una prima parte più morbida e romantica(Holding back the years, Say you love me, For you babies, So not over you, Enough e Never never love).

I ritmi aumentano e diventano in levare nell’ipnotica Night nurse, registrata in Giamaica con Sly & Robbie, cui seguono le hit Thrill me e It’s only love, quest’ultima accolta da un vero e proprio boato e introdotta giocosamente da Mick Hucknall che imita il “vocione” di Barry White, autore della versione originale del brano.

Tutti da ballare, con la sola eccezione della celestiale Your mirror, i classici A new flame, Stars, The right thing, Fake, Come to my aid, Sunrise e Money’s too tight to mention, che chiudono il concerto.

Dopo una breve pausa, tornano sul palco i Simply Red, richiamati dagli applausi scroscianti del PalaLottomatica.

E’ il momento dell’unico brano tratto dal nuovo album Big love, la trascinante Shine on, emblematica del “blue-eyed soul” che ha fatto la fortuna del gruppo. Un singolo che non sfigura affatto accanto al repertorio storico della band di Manchester.

La percussiva Fairground, l’accattivante Something got me started e la romantica If you don’t know me by now(quest’ultima resa ancora più emozionante da migliaia di telefonini accesi a mo’ di accendino)chiudono nel migliore dei modi un concerto eccellente, ben supportato da un’acustica finalmente all’altezza della situazione, grazie all’ottimo lavoro del tecnico del suono.

Stasera i Simply Red suoneranno al Forum di Assago, Milano, mentre quest’estate torneranno in Italia il 19 luglio all’Anfiteatro Camerini di  Piazzola sul Brenta (Padova) e il 20 luglio, in tandem con Anastacia, al Lucca Summer Festival.

Se amate il pop di qualità(che nulla ha a che vedere con quello plastificato oggi tanto in voga), con ampie concessioni al jazz e al soul, suonato con gusto, eleganza e groove da una band affiatata che da trent’anni non sbaglia un colpo, guidata da un cantante carismatico e con una voce unica nel suo genere, non potete mancare. E’ la cosa giusta, contro chi vuole spegnere la musica.

Setist Roma

Holding back the years

Say you love me

For your babies

So not over you

Enough

Never never love

Night nurse

Thrill me

It’s only love

A new flame

Your mirror

Stars

The right thing

Fake

Come to my aid

Sunrise

Money’s too tight to mention

Encore 1

Shine on

Faiground

Encore 2

Something got me started

If you don’t know me by now

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Gabriele Antonucci