Saturnino: da Sting a Pavarotti, i miei meravigliosi incontri in un libro
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Saturnino: da Sting a Pavarotti, i miei meravigliosi incontri in un libro

Il più amato e popolare bassista italiano racconta i giorni e le notti trascorsi con molti dei più importanti artisti del nostro tempo

Il braccio destro di Jovanotti, il bassista italiano più celebre ad amato, un artista dalla simpatia istintiva, divertente e divertito. Testa di Basso, il libro scritto con Massimo Poggini (edito da Salani), che racconta le meravigliose avventure di Saturnino Celani, è avvolto da una fascetta gialla con una una frase scritta da Lorenzo Jova Cherubini: "Saturnino è il più grande bassista dopo il Big Bang! E mio amico anche da prima del Big Bang. Anzi il Big Bang l'abbiamo fatto insieme".

Il libro è un affascinante quanto intrigante viaggio tra i personaggi che Saturnino ha incontrato lungo tutta la sua carriera: da Sting a Luciano Pavarotti. "Come dimenticare una notte leggendaria a Torino con i Maestro?" ci racconta il musicista: "Mi appiccicò in testa una parrucca che aveva trovato in un baule: ero l'unico senza capelli del party... Era talmente incollata bene che per un giorno non sono riuscito a togliermela" spiega.

Da una leggenda all'altra: Nile Rodgers il leggendario chitarrista degli Chic. "L'incontro con lui a Milano è stato meglio di un mese alle terme. Un'esperienza rigenerante: per me è e rimane uno dei più grandi chitarristi del mondo.

Saturnino musicista, ma anche autore. Tra i brani che portani la sua firma c'è L'ombelico del mondo: "Pochi sanno che di questa canzone esistono svariare versioni. Mi piacerebbe un giorno farle ascoltare tutte. Aiuterebbe a capire come è nata davvero questa canzone. Tutto è iniziato campionando le percussioni di Carlinhos Brown Fanfarra, un pezzo tratto dal disco Brasileiro di Sergio Mendes.

Ma come è iniziato tutto questo? Saturnino, come fa di solito, non gioca con le parole e va dritto al punto: "Diciamo la verità: suonare rock ha sempre rappresentato una magnifica occasione per rimorchiare. Poche cose almondo riescono ad aggregare come una divorante passione per la musica. Attravreso la musica riescon ad avvicinarsi persone che in apparenza non avrebbero niente, ma proprio niente, in comune".



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Gianni Poglio