Saint Motel
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Musica

Saint Motel, il colore delle combinazioni musicali

La band californiana ha pubblicato il nuovo album "saintmotelevision", l'unione (riuscita) di più generi e stili - Intervista

Ricorderete sicuramente il loro successo My Type. Grazie al boom di quel brano, i Saint Motel si sono fatti conoscere anche (e soprattutto) nel nostro Paese. Grazie al successo di quella hit - e, di pari passo, dell'omonimo EP (che contiene, tra le altre, anche Cold Cold Man) - hanno cantato sul palco di Sanremo 2015, si sono esibiti alla finale di X Factor 8, li abbiamo visti a The Voice e a Quelli che il calcio. Insomma, un grandissimo successo e un curriculum di tutto rispetto.

A distanza di due anni, la band californiana formata da A/J Jackson (piano e voce), Aaron Sharp (chitarra), Dak Lerdamornpong (basso) e Greg Erwin (batteria) ci riprova. E vuole dimostrare di fare sul serio. È infatti uscito il 21 ottobre "saintmotelevision", il loro nuovo disco, anticipato dal singolo Move. L'album è variegato, comprende alcuni brani destinati ad essere vere hit, di quelle che intasano la programmazione radiofonica (oltre a Move anche Getaway e Sweet Talk). Ma non mancano anche pezzi più introspettivi che - nonostante mantengano lo stile musicale ritmato e deciso dei Saint Motel (che ormai è il loro fattore di riconoscimento immediato) - percorrono altre vie. Per capirci, basta ascoltare Slow Motion Happy Accidents.


Avete registrato “saintmotelevision” a inizio di quest’anno, ma in realtà questo titolo lo avete in mente già da un po' di tempo. Volevate chiamare così uno spettacolo multimediale di musica, arte e danza. Cosa avevate intenzione di fare? 

“saintmotelevision” era il nome di un evento che abbiamo organizzato in un magazzino nel quartiere di Silver Lake, in California. Voleva essere una miscela di forme d’arte e artisti. Attori, musicisti, ballerini, artisti che proponevano installazioni, ecc: un evento presentato dalla David Lynch Foundation e trasmesso in diretta sul web. Era importante per noi, ma purtroppo è stato chiuso perchè il magazzino non aveva i permessi adatti. Così abbiamo deciso di chiamare il nostro album in questo modo. È come se in questo disco tutta quest'arte riprendesse di nuovo vita.

A livello musicale “saintmotelevision” contiene alcuni riferimenti al vostro primo EP, ma introduce nuovi elementi. Come è andato il processo di creazione delle tracce? 

Abbiamo scelto la tracklist tra oltre un centinaio di brani: abbiamo cercato di creare qualcosa di variegato. Un album a tutto tondo. Non volevamo proporre qualcosa di troppo simile a quanto avevamo già fatto. Anzi.

Ho particolarmente apprezzato You can be you. Nel testo dite “You can be right, you can be wrong, you can be anything you want, you can be you” (Puoi essere corretto, puoi essere sbagliato, puoi essere tutto quello che vuoi, puoi essere te stesso). Cosa volevate trasmettere con questo brano? Come si fa a essere davvero se stessi?

Il concetto è: "Tu puoi restare così come sei, puoi essere come sei, perché sarai comunque mia". Mi piace pensare che puoi essere legato a qualcuno, puoi fallire, ma sarai sempre amato. Come accade nell'amore incondizionato tra madre e figlio. 

Vi siete conosciuti in una scuola di cinema, il vostro album ha come riferimento la televisione: i media sembrano perseguitarvi. Li vivete come un luogo di opportunità e creatività? Com’è il mondo dei media oggi secondo i Saint Motel?

Si potrebbe sostenere che i film, la televisione, la musica, sono le forme di espressione creativa più pervasive e diffuse. Su questo possiamo essere d’accordo ma sono anche le forme creative che ci hanno più attirato nella nostra vita di artisti.

Il vostro unico appuntamento in Italia sarà il 21 febbraio al Fabrique (qui info). Cosa state preparando per questa data? Cosa vi lega al nostro paese?

Abbiamo un rapporto speciale con l’Italia, che è davvero importante per noi. Nessun altro paese ha avuto una risposta così appassionata alla nostra musica e noi ci sentiamo davvero vicini al paese, alla cultura e alla gente. Viva l’Italia! E che la nostra storia d’amore possa continuare per ancora tanti anni!

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Giovanni Ferrari