Queen, trionfo a Milano - La recensione
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Queen, trionfo a Milano - La recensione

Adam Lambert ha superato a pieni voti la prova dal vivo. May e Taylor sono sempre una garanzia

Due incognite hanno tenuto con il fiato sospeso i fan dei Queen che ieri sera hanno riempito il Forum di Assago, già sold out da mesi. Che effetto faranno i classici immortali della band inglese eseguiti dalla new entry Adam Lambert, chiamato all’improbo compito di sostituire una leggenda come Freddie Mercury? Dopo che una forte bronchite lo ha costretto a cancellare due giorni fa la data di Bruxelles, in che condizioni sarà la voce del cantante?

A fine serata i dubbi hanno lasciato spazio ad applausi scroscianti, grazie alla maiuscola prestazione vocale di Lambert, che ha convinto anche i più scettici.

Il concerto ha preso il via sulle note di One Vision, lo stesso brano che apriva l’indimenticabile tournée di A Kind Of Magic del 1986, l'ultima con Freddie Mercury.

Scenografia essenziale, con una grande Q contenente una corona che svetta dietro al palco, mentre i giochi di luci e di fumo sono da sempre uno dei pezzi forti dei live della Regina.

Stone cold crazy e Killer Queen, cavalli di battaglia del periodo più rock della band inglese, sono esaltati dalla dimensione live, offrendo il destro a Brian May per far ruggire la sua iconica Red Special.

"Non posso credere di essere sul palco con delle leggende viventi del rock, se non fosse per Freddie non sarei qui", sottolinea il cantante che nel 2009, proprio grazie a una cover dei Queen, da sempre suoi numi tutelari, si era messo in luce nel talent show American Idol.

E’ poi la volta di I Want To Break Free, adottato come inno dalla comunità LGBT, seguita da Seven Seas Of Rhye,  Who Wants To Live Forever, Crazy Little Thing Called Love, Under Pressure, Tie Your Mother Down fino al capolavoro Bohemian Rhapsody, eccezionale commistione tra rock e opera, resa ancora più emozionante dal mix tra il live e le immagini del video.

Il bis, da solo, è valso il prezzo del biglietto, con gli inni da stadio We Will Rock You e We Are The Champions cantati a squarciagola da tutto il Forum di Assago, che hanno chiuso nel modo migliore una serata di grande musica.

Brian May si è confermato un maestro della sei corde, con i suoi assoli pieni di feeling, mentre Roger Taylor, oltre a picchiare sulle pelli come ai vecchi tempi, ha lasciato temporaneamente la batteria al figlio Rufus per cantare These Are The Days Of Our Lives e It's A Kind Of Magic, ottenendo applausi convinti.

Non sarà facile, per nessuna giovane band, strappare la corona dalla testa della Regina. A giudicare dal concerto di ieri sera, la monarchia del rock è ancora saldamente nelle sue mani.

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Gabriele Antonucci