Oasis, 20 anni fa "(What's the story) Morning glory?"
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Oasis, 20 anni fa "(What's the story) Morning glory?"

Il leggendario album che conteneva le hit "Wonderwall" e "Don't look back in anger" viene riproposto in una nuova edizione rimasterizzata ed estesa

Gli anni Novanta, oltre che per l’avvento del grunge, sono stati caratterizzati per il derby senza esclusione di colpi tra Blur e Oasis per la palma di migliore band di brit pop.


Una rivalità che a molti ha ricordato quella tra Beatles e Rolling Stones, entrambi numi tutelari dei loro più giovani successori. Mentre in realtà i rapporti tra Fab Four e le Pietre Rotolanti erano ottimi, basti pensare che Mick Jagger  ha cantato nel 1963 I wanna be your man scritta dalla premiata ditta Lennon-McCartney, quelli tra i Blur e gli Oasis erano a dir poco burrascosi.


Tra i tanti diverbi, suscitò scalpore la dichiarazione di Noel Gallagher, che augurò a Damon Albarn di contrarre l'AIDS e di morire. I due si sono riconciliati da poco in occasione di un concerto benefico al Royal Albert Hall per il Teenage Cancer Trust, organizzazione che aiuta i bambini colpiti da tumore, mentre sono ancora inesistenti i rapporti tra Noel e Liam, che non si parlano dal 2009.


Vista l’impossibilità di portare avanti il gruppo insieme al fratello, Liam ha dato vita nel 2010 al progetto Beady Eye, del quale fanno parte Andy Bell, Gem Archer e Chris Sharrock, tutti ex Oasis.


 Se al momento le possibilità di vedere un nuovo album dei fratelli Gallagher sono ridotte al lumicino, i fan degli Oasis si potranno consolare con la serie di ristampe Chasing The Sun, dedicate ai tre album più importanti della band di Manchester. Mentre il mercato dei cd nuovi è in piena crisi, data la diffusione sempre maggiore della musica in streaming, è invece in ottima salute il catalogo dei grandi album del passato, rimasterizzati con l’aggiunta di brani inediti, in alcuni casi proposti in box deluxe, ricchi di gadget e di memorabilia.


Dopo la pubblicazione di maggio della nuova edizione di Definitely Maybe, in occasione del suo ventennale, ora è arrivata nei negozi anche quella di (What's The Story) Morning Glory?, il secondo e più importante album degli Oasis, contenente le hit Don’t look back in anger, Champagne Supernova e soprattutto Wonderwall, canzoni che hanno cambiato la storia del pop inglese. Poiché non c’è due senza tre, la serie Chasing The Sun si concluderà verso la fine dell'anno, presumibilmente pochi giorni prima di Natale,  con la ristampa del terzo album della band, Be Here Now.


(What's The Story) Morning Glory?, rimasterizzato sotto la guida del produttore dell’album Owen Morris, è disponibile su cd, 3cd deluxe, vinile e in un ricco box set deluxe, con un demo esclusivo di 7 pollici, una replica di un promo da 12 pollici, foto inedite e merchandise dell’epoca. Tra i contenuti extra spiccano demo mai pubblicati di She’s Electric e Rockin’ Chair, registrazioni dal vivo tratte da concerti a Knebworth, al Roskilde Festival, al Maine Road Stadium, ad Earls Court e al Bath Pavilion, tutti i b-side dei singoli del disco ,tra cui The Masterplan, Talk Tonight, Acquiesce e Underneath the Sky, nuove note di copertina a cura di Neil McCormick.


(What’s The Story) Morning Glory?, pubblicato il 2 ottobre del 1995, è diventato con 22 milioni di copie il terzo album più venduto di sempre nel Regno Unito, preceduto solo dal Greatest Hits dei Queen e da Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles.


Nei quattordici anni di carriera discografica, che va da 1994 al 2008, gli Oasis hanno venduto oltre 70 milioni di album nel mondo, con 22 singoli consecutivi nella Top Ten inglese, 7 album al primo posto, ma, più di tutto, hanno contribuito a definire una generazione, che si vestiva e si pettinava come i loro idoli.


I fan di allora oggi hanno superato i trent’anni, in alcuni casi anche i quaranta, lavorano e hanno dei figli, ma non hanno mai perso il piacere di ascoltare la musica della band di Manchester, che è stata la colonna sonora portante della loro adolescenza.





La storia degli Oasis in 5 scatti

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Liam Gallagher nel 2002

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Gabriele Antonucci